HomeNotizieSPORTStelle brillanti e delusioni inaspettate: il bilancio delle prime notti europee

Stelle brillanti e delusioni inaspettate: il bilancio delle prime notti europee

L’analisi dell’andata degli ottavi


CHAMPIONS LEAGUE. Dalla strapotenza di Mbappe e Vlahovic al tonfo di Messi e Cristiano Ronaldo: l’andata degli ottavi di Champions League agli archivi tra sfide già decise e altre ancora totalmente in bilico.

Ad aprire la danza delle stelle ci hanno pensato PSG e Real Madrid al Parco dei Principi, palcoscenico dello scontro Messi-Courtois stravinto dal portierone belga capace di neutralizzare un rigore alla “pulce”- totalmente appannato- ma incapace di placare lo strapotere tecnico del baby fenomeno Kylian Mbappe che -con una magia nell’ultimo minuto disponibile-porta in apoteosi Parigi e costringe il Real a dover recuperare il gol di svantaggio nella sfida del 9 marzo al Santiago Bernabeu.

Il gioco di Pep Guardiola è a detta di tutti il più spumeggiante del mondo e l’ulteriore conferma si è avuta al “Jose Alvalade” di Lisbona dove la pratica Sporting è stata chiusa in 90 minuti rifilando un secco 0-5 agli uomini di Amorim- impotenti davanti all’enorme tasso tecnico presentato da Bernardo Silva autore di una doppietta e di Mahrez,Foden e Sterling che hanno completato l’opera e trascinato il City anticipatamente tra le prime otto d’Europa.

La notte di mercoledì ci ha regalato una sorpresa e una certezza: sarebbe dovuta essere una sfida a senso unico quella tra i campioni d’Austria del Salisburgo e la macchina “schiacciasassi” del Bayern Monaco ed invece la giovane spina dorsale austriaca è riuscita stoicamente a difendersi e ripartire in contropiede facendosi acciuffare solamente al minuto 88 da Coman con il gol dell’1-1 ma regalando egualmente una serata di gloria ai “tori” pronti a replicare l’impresa all’Allianz Arena.

A San Siro l’Inter era chiamata ad una sfida proibitiva con il Liverpool che -nonostante 70 minuti di buon calcio condito con occasioni da gol sprecate come la traversa di Calhanoglu- non è riuscita a superare cadendo sotto i colpi dei “Reds” cinici con Salah e Firmino a sfruttare le due occasioni avute portando così la squadra di Klopp ad affrontare la sfida di Anfield con maggiore tranquillità .

Ad iscriversi ancora più rapidamente di quanto ci aspettassimo nella storia della Champions League è stato Dusan Vlahovic che da vero predestinato ha sfruttato il primo pallone disponibile e 33 secondi per firmare il gol più veloce di un titolare all’esordio nella massima competizione europea ; rete che non è bastata però ad una Juventus troppo spenta e distratta difensivamente allo “stadio della Ceramica” di Villareal e agguantata nel secondo tempo da un inserimento di Parejo e che rimanda a Torino la “sentenza finale” .

Il cammino di difesa del titolo di campioni d’Europa del Chelsea parte nel migliore dei modi con una vittoria allo Stamford Bridge per 2-0 ai danni del Lilla – vincitrice della scorsa Ligue 1 ma l’outsider delle sedici nell’urna- sotto gli occhi di Romelu Lukaku obbligato a 90 minuti in panchina e oramai in rotta da mesi con i “Blues” ; a decidere il match Havertz in apertura e Pulisic servito in contropiede dalla “cavalcata” di un inesauribile N’golo Kante- per l’ennesima volta premiato uomo della partita.

Presentata come la sfida tra due dei top settori giovanili della storia del calcio, quella tra Benfica e Ajax è stata una partita senza esclusione di colpi dove a prevalere sulle fragili difese è stato l’ampio tasso tecnico offensivo regalandoci un 2-2 che fa di Sebastien Haller il primo giocatore nella storia a segnare in tutte le prime sette sfide della competizione e lascia tutto aperto nel capitolo qualificazione .

L’ultima sfida degli ottavi ha visto il ritorno al Wanda Metropolitano del più “grande nemico” dell’Atletico Madrid : Cristiano Ronaldo con il suo Manchester United ; ci si aspettava il 7 portoghese dei “Red Devils” ma a prendersi la scena  è stato il 7 portoghese sponda “Colchoneros”  Joao Felix che dopo un inizio di stagione travagliato tra infortuni e diverbi con Simeone si è trascinato la squadra sulle spalle portandola in vantaggio prima che Elanga, svedese classe 2002, appena entrato firmasse il definitivo 1-1 portando così lo United a giocarsi il destino di una stagione sottotono  all’ Old Trafford “Theatre of Dreams” .

Il primo atto ha regalato a tutti gli amanti come sempre grandissimo calcio ma siamo tutti in attesa della rivalsa di campioni non abituati a essere oscurati e pronti a riprendersi lo scettro della scena internazionale decidendo -come solo loro ci hanno abituato- il destino di tutte queste sfide che non hanno ancora un padrone.

Matteo Mongiello

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