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Malavita, Lamorgese a Campobasso: il Molise non è crocevia di criminalità, ma attenti al rischio infiltrazione

Le parole del responsabile del Viminale, in Molise per firmare il protocollo d’intesa sull’attivazione del Numero unico di emergenza europea 112 e per partecipare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. GUARDA IL VIDEO


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Il Molise non è un crocevia per la criminalità organizzata, ma non si deve abbassare la guardia ed essere sempre attenti nel monitoraggio delle situazioni a rischio. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, oggi a Campobasso per firmare, con il governatore del Molise Donato Toma, il protocollo d’intesa per l’attivazione del numero unico europeo di emergenza 112 e per partecipare in Prefettura al Comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica.

Con il prefetto di Campobasso Francesco Cappetta, di Isernia Gabriella Faramondi. presenti il questore Giuseppe Conticchio, i vertici delle forze dell’ordine, della Procura e della Dia, i sindaci di Campobasso Roberto Gravina, di Termoli Francesco Roberti, di Isernia Piero Castrataro.

“Credo che, certamente, il territorio vada attenzionato – le parole del responsabile del Viminale – e che la vicinanza alla provincia di Foggia e alla Campania crei un rischio che effettivamente può determinare anche l’inserimento delle organizzazioni criminali in questa regione. Per questo l’importante è avere gli anticorpi, l’importante è fare attività di prevenzione e di controllo del territorio. Dobbiamo preservare il territorio e per questo manderemo anche rinforzi“. 

Controlli da effettuare anche per mezzo della videosorveglianza, con le telecamere che dovrebbero essere in grado anche di leggere le targhe, per garantire una maggiore sicurezza. “I sindaci mi hanno esposto una richiesta in questo senso – ha detto il ministro – la richiesta è ora all’attenzione del Dipartimento di pubblica sicurezza, me ne farò carico appena rientrata a Roma”.

A maggio sarà firmato un protocollo di legalità, che riguarderà le province di Campobasso e Foggia, per il contrasto delle infiltrazioni mafiose relativamente ai lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Termoli-Lesina, appena aggiudicati. Appuntamento al quale il ministro sarà presente. “Con le risorse del Pnrr c’è sempre bisogno di attenzione – ha sottolineato – ma in questo caso c’è maggiore necessità di intercettare tentativi di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata perché lì dove ci sono tentativi che vanno a buon fine vuol dire che ci sono anche conseguenze sulla crescita di un paese e noi dobbiamo evitare tutto questo”. 

Quindi sul servizio di emergenza 112, in Molise attivato grazie alla collaborazione con la Regione Lazio. Il numero unico europeo copre attualmente il 65% della popolazione, quasi 35 milioni di abitanti. Hanno aderito finora quasi tutte le regioni italiane, ne mancano 3 e con 2 di queste si è in dirittura d’arrivo. “Il numero unico europeo è importante – ha rimarcato Lamorgese – perché consente di intervenire immediatamente, crea un filtro delle varie richieste e consente di smistare direttamente la telefonata a seconda del tipo di emergenza in corso. Posso dirvi che grazie al Nue in Toscana siamo stati in grado di salvare un gruppo di escursionisti sordi, individuati subito grazie alla geolocalizzazione. E’ il segno di quelli che sono i principi di coesione, di solidarietà e anche di integrazione delle varie strutture”.

Immancabile il riferimento alla guerra russo-ucraina e all’emergenza profughi che riguarda il Molise, come tutte le altre regioni italiane, con l’accoglienza a chi fugge dal conflitto fatta anche per mezzo dei privati e delle famiglie, “che abbiamo deciso di sostenere”.

Quindi il riferimento ai controlli per le festività di una Pasqua per la prima volta, dopo due anni, fuori dal regime di emergenza. “I controlli, che riguarderanno stazioni, aeroporti, obiettivi sensibili, ci saranno, verranno utilizzate delle forze in più perché immaginiamo che in queste ore ci sarà una mobilitazione maggiore sul territorio. Credo che è bene affrontare la Pasqua con un senso di serenità pensando alla pace, ma certo senza rinunciare a quelli che sono i necessari controlli che ogni anno abbiamo fatto e a maggior ragione quest’anno facciamo perché è finito lo stato di emergenza e c’è voglia di uscire. Dall’altra parte abbiamo un conflitto bellico non lontano da noi, quindi è ovvio che si farà tutto quello che occorre fare”.

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