Nei guai l’uomo che li custodiva. Se immessi sul mercato clandestino avrebbero fruttato un ingente guadagno
LARINO. Custodiva reperti archeologici di grande valore che, se immessi sul mercato clandestino avrebbero fruttato un enorme guadagno. L’uomo però non aveva fatto i conti con i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Termoli, che lo hanno smascherato.
Il blitz è scattato nell’ambito del controllo economico del territorio e contrasto ai traffici illeciti. Grazie a una scrupolosa attività di indagine, i militari hanno individuato e sequestrato, abilmente occultati, manufatti archeologici, risalenti al periodo storico tra il VI e il III secolo A.C.. Si tratta di oltre 20 pezzi, quali ceramiche Apula, Daunia e Gnathia, di grandissimo valore, non solo economico, sottratti alla comunità e al patrimonio storico-archeologico periziati, repertati e tecnicamente valutati anche dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio
Denunciato l’uomo che li aveva nascosti alla Procura della Repubblica di Larino, per il successivo iter processuale e fatte salve le necessarie conferme, nel prosieguo delle indagini preliminari nonché le prerogative della difesa.