Foto archivio (Il Corriere dellaSera)

In quei momenti drammatici che seguirono il crollo della scuola Jovine i caschi rossi lavorarono senza sosta riuscendo a salvare dalle macerie più di 30 persone


SAN GIULIANO DI PUGLIA. Furono i primi ad arrivare e rimasero lì senza fermarsi un attimo, per cercare di salvare quante più vite possibili. E anche oggi, nel ventesimo anniversario della tragedia di San Giuliano di Puglia, il ricordo dei vigili del fuoco va a quelle vite perse in un attimo nel crollo della scuola.

“È un giorno di dolore per tutti i vigili del fuoco, che operarono senza sosta riuscendo a strapparne molte altre alla morte”. Lo ha detto all’Ansa il capo del Dipartimento dei vigili del fuoco Laura Lega, ricordando che in quell’occasione i pompieri riuscirono a salvare oltre 30 persone rimaste sotto le macerie.

Tra Molise e Puglia in quei giorni operarono 600 vigili del fuoco con oltre 150 mezzi provenienti dal Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Marche, Umbria, Calabria, Basilicata. Furono numerosi i crolli a Castellino sul Biferno e a Bonefro, ma quello della scuola Francesco Jovine resta il più tristemente noto.

“A fine emergenza – ricorda Guido Parisi, capo del Corpo nazionale – i vigili del fuoco portarono a termine oltre 4.100 interventi, fra operazioni di soccorso, di verifica e messa in sicurezza di strutture pericolanti, di demolizione, di supporto alla popolazione con il recupero di beni primari dagli edifici danneggiati”.