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Regionali, primo conclave del centrodestra: “Troppo presto per nomi, si lavora al programma. Toma Bis? Vediamo” 

In vista dell’importante appuntamento elettorale, Tartaglione, Di Sandro, Niro, Di Pietro e Marone hanno incontrato Patriciello. Individuate le macroaree tematiche. Ok al dialogo con Roma ma senza subirne le imposizioni. Nuova riunione prevista per febbraio


di Giuliano Vacca

ROMA. Centrodestra in conclave al Centrum Palace di Campobasso. Il primo vero incontro di coalizione per impostare la prossima campagna elettorale per le Regionali. Al tavolo auspicato dall’europarlamentare Aldo Patriciello, oltre a quest’ultimo appunto, hanno preso parte i coordinatori dei partiti e quindi Annaelsa Tartaglione per Forza Italia, Filoteo di Sandro per Fratelli d’Italia, Michele Marone per la Lega, Vincenzo Niro per i Popolari per l’Italia e Teresio Di Pietro per l’Unione di Centro.  

La riunione di oggi è stata fondamentale per scandire la scaletta da seguire: bisogna partire individuando quelle 5 o 6 macroaree fondamentali per la Regione, una volta fatto questo bisognerà stilare un programma. Poi si dovrà stabilire la modalità per la scelta del candidato presidente e solo successivamente si potrà ragionare sul nome. Ciò significa che nessuno dei partecipanti ha avanzato il proprio nome per lo scranno più alto. 

I ‘commensali’ si rivedranno a febbraio ma, per il momento, ogni partito ha rivendicato la casella del Governatore, ciascuno con motivazioni diverse. Tutti hanno dato un ok al dialogo con i leader romani dei partiti ma secondo alcuni dei presenti non bisognerà subire l’imposizione di questi ma anzi bisognerà trovare una modalità che rappresenti la volontà del territorio. “Di modi ce ne sono mille”: avrebbe detto uno dei coordinatori senza però fare menzione del suo preferito. 

Un po’ diversa la posizione sia di Fratelli d’Italia che di Forza Italia che, forti dei rispettivi risultati delle politiche in Molise, hanno detto che la scelta del nome del candidato presidente della Regione Molise dovrà effettuarla il centrodestra nazionale. 

Rispetto e ‘uguale agibilità’ le altre parole chiave dell’incontro. Tutti devono essere messi nelle condizioni di giocare alla pari e di veder garantite le proprie posizioni, richieste e il peso elettorale. Importante l’unità della coalizione ma ancor più importante che a nessuno vengano ‘pestati i piedi’, se quest’ultima ipotesi dovesse avverarsi qualcuno potrebbe prendere altre strade.  

E sull’attuale presidente della Regione? Su Donato Toma il No secco lo ha pronunciato solo Michele Marone della Lega. Annaelsa Tartaglione rimette le valutazioni a Roma e al resto della coalizione, Filoteo Di Sandro ne discuterà nel coordinamento regionale di Fratelli d’Italia. Teresio Di Pietro più possibilista: in sintesi, legittimo che chieda il bis in quanto uscente e “se avrà una ampia maggioranza a sostegno, perché no?”. Vincenzo Niro, attuale assessore, rimanda la domanda: “Oggi un presidente c’è. Da ingrati pensare già da ora di sostituirlo”.  

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