Il Comicon è diventato la più grande e importante fiera del fumetto italiana

L’edizione 2023 si è svolta durante il weekend-ponte del 1 maggio ed ha dimostrato, ancora una volta, quanto questa realtà sia ormai imprescindibile nel panorama nazionale dell’intrattenimento e non solo. GUARDA L’INTERVISTA A KUROLILY e LA GALLERY CON I PIÙ BEI COSPLAY della giornata


di Pietro Ranieri

NAPOLI. Raccontare cos’è diventato il Comicon oggi, dopo 25 anni – la prima edizione risale al 1998 – è un’impresa non facile. Da quando era una piccola fiera per pochi emarginati e visionari a un evento culturale globale in grado di smuovere mezzo milione di persone in quattro giorni, si capisce che in mezzo è successo qualcosa di grande. Per farlo, devo necessariamente dismettere per un po’ i panni del professionista e vestire quelli dell’appassionato di fumetti, film, serie tv, videogiochi e cultura pop. Restate con me in questo piccolo viaggio e, spero, alla fine ne saprete un po’ di più.

Per farvi capire il genere: scorrete nella gallery in basso finché non trovate la foto di gruppo con i due personaggi in elmo, armatura e pistole. Per chi non è pratico, si tratta di alcuni dei protagonisti della saga di Star Wars. Ecco: io sono quello al centro della foto, dietro, sorridente e giocherellone. Sapevo che inserire nella gallery quella foto sarebbe stato forse poco professionale, ma sapevo anche che mi sarebbe servita per raccontarvi meglio lo spirito dell’appassionato che va in ‘pellegrinaggio’ in un evento come il Comicon di Napoli.

Per quattro giorni, infatti, fantasie, sogni, idee, fascinazioni e passioni prendono letteralmente vita, in quella cornice splendida che è la Fiera d’Oltremare. Un luogo che negli anni si è espanso sempre di più per accogliere una fiera ormai esplosiva nella sua enormità. Parliamo di oltre centomila persone al giorno. Una fiumana d’umanità colorata e variegata che si riversa tra i padiglioni espositivi in cerca di un fumetto da collezionare, dell’action figure del proprio beniamino da esporre in mensola, di una bella maglietta a tema o anche solo di poter scambiare due chiacchiere con una delle tante star del web presenti in fiera. Quello che ho fatto anche io, del resto, avendo il piacere di incontrare Sara Stefanizzi, in arte Kurolily: una delle YouTuber e streamer italiane più seguite che ha fatto del videogioco il suo lavoro (l’intervista è in evidenza, NdR).

Perché il Comicon è anche questo: una grande tavola rotonda d’incontri. Artisti, scrittori, content creator e aziende si ritrovano a Napoli per quattro giorni in un’enorme networking d’idee, condivisione e – chissà – future collaborazioni. Qui si può trovare il curatore di Dylan Dog per Bonelli, Roberto Recchioni, che chiacchiera amabilmente con giovani autori di piccole case editrici indipendenti. Le star italiane della Nona Arte, da Zerocalcare a Jole Signorelli aka Fumettibrutti, che condividono un caffè. O magari, girato l’angolo, c’è Caparezza che spiega come il fumetto abbia influenzato la sua musica assieme a Simone Bianchi – illustratore e fumettista per Marvel Comics. E sembra quasi che possa partire a momenti una jam session con Cristina D’Avena, tra i big dell’Arena Flegrea, l’area spettacoli e concerti riaperta proprio per l’edizione 2023. A proposito di fumetti e supereroi: nell’area mostre, passeggiando tra uno stand e l’altro, ci si ritrova improvvisamente catapultati tra le tavole originali dei più grandi. Ad esempio Jim Lee: il suo tratto inconfondibile, plastico e dinamico, ha ridefinito le caratterizzazioni grafiche di Wonder Woman, Batman, Superman, di tanti altri eroi della DC Comics e non solo. In un padiglione poco più avanti c’è il grande maestro Milo Manara, al Comicon per presentare il suo ultimo lavoro: l’adattamento a fumetti de ‘Il Nome della Rosa’ di Umberto Eco. E che si concede benvolentieri a incontri e autografi dell’ultimo minuto per i fan. Due passi dopo, il raduno dei cosplayer: quei meravigliosi matti che si vestono come i loro personaggi preferiti, contribuendo a rendere la magia ancora più reale, la sensazione di trovarsi in un’isola felice di amicizia, condivisione e fantasia. Li distingui dai larper – che pure si vestono da dame, incantatori, guerrieri e paladini fantasy – per i costumi molto meno pratici. Il parco della fiera, la zona denominata Neverland, ne è pieno, ed è tutto un tripudio di spade, incantesimi e strambi, favolosi personaggi a cui è impossibile non voler bene così, a pelle. Accanto a tutto questo c’è l’area dedicata all’Oriente: l’Asian Village, e lì è tutto un altro pianeta. Tra star del k-pop e costumi ancora più assurdi e bellissimi, gli amanti di manga e anime vivono il loro sogno. Nei padiglioni 5 e 6 invece c’è il regno dei videogiochi: da Fifa a Fortnite, il GOTA dell’e-sport italiano è tutto qui. Al centro il grande auditorium dove, se siete abbastanza fortunati, potete ‘beccare’ proiezioni di film in anteprima assoluta e i cast delle serie tv più di successo: per esempio i Jackal, che hanno lanciato il loro ultimo progetto proprio al Comicon, o i ragazzi del fenomeno Mare Fuori.

Il successo ormai incontestabile della fiera credo sia proprio in questo enorme meltin pot culturale concentrato, un frullatore di colori, suoni, idee, fascinazioni e fantasia che fa tornare tutti un po’ bambini. Chiunque può trovare almeno una cosa che gli piace, anche fosse solo la pizza napoletana – perché si, c’è il Pizzacon, un’area dedicata solo a quello, dove si possono degustare degli ottimi tranci a portafoglio fatti al momento da giovani mastri pizzaioli napolitani che hanno capito la grandezza di questo progetto. Questo forse è il pregio più grande: a differenza di altri eventi del genere in Italia che ho avuto il piacere di frequentare e dove si ha la sensazione di essere, al minimo, una scocciatura per il resto della città, durante i giorni del Comicon tutta Napoli si veste a festa e si prepara ad accogliere qualcosa come mezzo milione di appassionati in un weekend. Tutti collaborano affinché la manifestazione offra quanto di meglio possibile, dal Comune alle Fs, dalla Regione Campania alle forze dell’ordine – presenti alla fiera sia per i servizi di sicurezza che con stand propri, tra cui il bus ‘Una vita da social’ di recente tornato anche in Molise. Tutti fanno la loro parte nell’enorme macchina fieristica e da nessuno si percepisce il benché minimo fastidio. Sarà la magia dei cartoni animati, o il grande cuore di Napoli e dei napoletani l’ingrediente segreto di questa ricetta già esplosiva; chissà. I risultati, in ogni caso, restano sotto gli occhi di tutti: il Comicon è diventato, oggi, la più grande e importante fiera italiana del fumetto e della cultura pop. E non ha intenzione di fermarsi qui.

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a cura di Pietro Ranieri (tutti i diritti riservati)