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Isernia, i fondi non bastano: slitta ancora l’apertura del cantiere della piscina comunale

Rispondendo all’interrogazione di Fabrizio, il sindaco Castrataro ha spiegato che le risorse necessarie per realizzare l’impianto sono superiori rispetto a quelle appostate nella scorsa consiliatura. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


ISERNIA. Un progetto sottostimato dal punto di vista dei costi. E per questo sarà necessario reperire ulteriori risorse per poter aprire il cantiere per la demolizione e la ricostruzione della piscina comunale di contrada Le Piane a Isernia. Questo quanto venuto fuori nel corso della riunione del Consiglio comunale. A fare il punto è stato il sindaco Piero Castrataro, rispondendo all’interrogazione del consigliere di Forza Italia Raimondo Fabrizio. Un progetto che, per il primo cittadino, è – di fatto – nato male.

“In fase di progettazione esecutiva vengono verificati tutti i costi per la realizzazione della piscina – ha spiegato in aula Castratraro – Il progetto deve essere poi validato dal punto di vista tecnico-economico. Dopo la validazione e quindi la congruità dell’ammontare delle risorse disponibili e di quelle necessarie per la piscina si dà inizio ai lavori. In fase di interlocuzione con i progettisti è venuto fuori che le risorse necessarie per realizzare quella piscina sono superiori rispetto quelle che sono state appostate nella scorsa consiliatura. Parliamo di circa due milioni e mezzo di euro. Cosa venuta già fuori in fase preliminare. Avevo già annunciato che con il contributo del Gse di circa 670mila euro sarebbe stato possibile coprire una parte degli extra costi, in parte dovuti a un progetto che – anche tecnicamente – io non esito a definire sbagliato. Ad esempio, non era stata prevista la sistemazione della parte esterna ed era previsto solo in poca misura l’efficientamento energetico e pertanto avrebbe reso la piscina ingestibile così come lo sono oggi tutte le strutture vecchie in Italia. Tutto questo ha fatto crescere considerevolmente il costi. Pertanto sono necessarie ulteriori risorse”.

Questione che sarà posta all’attenzione del Consiglio comunale, visto che, con ogni probabilità, sarà l’ente a dover reperire i fondi necessari.

“Ritengo – ha detto ancora il sindaco – che i lavori potranno cominciare entro la fine dell’estate. Da cronoprogramma la realizzazione è prevista nel giro di circa un anno. Spero che all’inizio dell’anno scolastico 2024-25 tutti gli isernini potranno tornare a nuotare in quella piscina. Come sempre, risolveremo il problema. È molto probabile che in Consiglio comunale arriverà una risoluzione per appostare ulteriori somme e arrivare alla cifra definitiva che potrò comunicare nelle prossime settimane”.

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Prima delle questione piscina, all’inizio dei lavori, l’assessore all’Istruzione Leda Ruggiero ha risposto ad un’altra interrogazione, sempre presentata dal consigliere Fabrizio, relativa al trasferimento di due classi della San Giovanni Bosco, attualmente ospitate nella struttura di via dell’Acqua Solfurea. Presenti in Aula anche alcune mamme.

“Ringrazio il consigliere Fabrizio perché ci dà l’occasione di parlare anche della questione – ha detto l’assessore – Già da tempo l’amministrazione aveva manifestato l’intenzione di spostare le due classi nell’ottica della sostenibilità ma anche di una più razionale distribuzione degli spazi. In merito non è stata ancora presa una decisione definitiva, ma stiamo vagliando diverse ipotesi”.

Alle mamme presenti in aula l’assessore ha dato massima disponibilità per un confronto utile a una soluzione condivisa.

“Trasferimento – ha detto ancora – che si rende necessario, in quanto lo stabile è destinato ad altri usi e per le due classi si rende necessaria una soluzione più consona”.

“Prendiamo atto – il commento di Fabrizio – del fatto che l’amministrazione ha già deciso. Ha deciso di chiudere la scuola in via dell’Acqua Solfurea, che era a servizio delle contrade, senza preoccuparsi dei bambini che hanno cominciato lì un percorso scolastico e delle esigenze delle loro famiglie”.

Deb.Div.

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