HomeNotizieCRONACAGestione della pandemia in Molise, il gip ha deciso: archiviata l'inchiesta

Gestione della pandemia in Molise, il gip ha deciso: archiviata l’inchiesta

Erano dieci le persone indagate a vario titolo per abuso d’ufficio, omissione in atti d’ufficio, omicidio colposo, epidemia, interruzione di pubblico servizio e delitti colposi contro la salute pubblica


CAMPOBASSO. Gestione della pandemia in Molise: il gip del Tribunale di Campobasso Roberta D’Onofrio ha emesso l’ordinanza di archiviazione dell’inchiesta che vedeva indagate dieci persone, tra ex vertici della sanità regionale e primari ospedalieri. Accolte dunque le richieste del pubblico ministero.

Le accuse, a vario titolo, erano abuso d’ufficio, omissione in atti d’ufficio, omicidio colposo, epidemia, interruzione di pubblico servizio e delitti colposi contro la salute pubblica.

Tra le persone chiamate a risponderne l’ex commissario della sanità molisana Angelo Giustini (difeso dagli avvocati Danilo Leva e Giuseppe Stellato), l’ex direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano (difeso dall’avvocato Mariano Prencipe), l’ex direttore sanitario Maria Virginia Scafarto (difesa dall’avvocato Mirella De Santis) e l’ex direttore sanitario facente funzioni dell’ospedale Cardarelli Celestino Sassi (difeso dall’avvocato Roberto Guidi).

La Procura aveva già chiesto l’archiviazione dell’inchiesta ma il Comitato dei familiari delle vittime del Covid, difeso dall’avvocato Enzo Iacovino, presentò opposizione e per questo, nel novembre dello scorso anno, si era tenuta l’udienza davanti al gip.

Nelle 47 pagine dell’ordinanza vengono ripercorse tutte le fasi dell’inchiesta partita nel dicembre del 2020 a seguito di un esposto in Procura con il quale si chiese di fare luce sulla gestione sanitaria della pandemia in Molise.

Dalla documentazione agli atti e dalle indagini eseguite, di fatto, per il gip non è stato ravvisato alcun elemento di rilevanza penale a carico degli indagati. Da qui la decisione di accogliere la richiesta del pm e disporre l’archiviazione del procedimento.

“Attendiamo l’esito delle altre indagini in merito alle denunce promosse dal Comitato familiari delle vittime Covid – ha commentato il legale Iacovino – Nel frattempo continueremo a chiedere giustizia davanti ai giudici civili che hanno già emesso le prime decisioni riconoscendo le relative responsabilità”.

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