A raccontare la sua storia il padre Michele, che si era rivolto alla stampa per divulgarla il più possibile. Ma restano le note amare: “Se non avessi combattuto, mio figlio sarebbe rimasto senza assistenza? E quanti altri come lui non hanno voce?”


di Pietro Ranieri

ISERNIA. Si è conclusa con un lieto fine la storia di Domenico, il disabile 38enne isernino che era rimasto senza assistenza fisioterapica. A raccontarla era stato suo padre Michele, che qualche giorno fa, ai microfoni di isNews, aveva spiegato come il figlio fosse stato privato della terapia senza alcuna spiegazione.

Neanche una settimana e si è trovata una soluzione: “Dopo il vostro intervento e quello di altri organi di stampa, e dopo una comunicazione ufficiale del legale agli organi competenti, finalmente Domenico farà fisioterapia“. È proprio Michele a darne l’annuncio, e non può fare a meno di sorridere quando ne parla: una gioia da padre, che finalmente vede riconosciuti i diritti del figlio. “Ieri è venuto a casa il fisiatra, lo ha visitato e ha fatto un piano di riabilitazione. Sono stato contattato prima telefonicamente e poi di persona dalla cooperativa che se ne occuperà qui a Isernia. Il piano è basato su 52 sedute bisettimanali. Domenico teoricamente potrebbe cominciare anche da domani mattina“.

Tutto questo grazie a voi – aggiunge Michele – e a tutti coloro, amici come voi, che mi sono stati vicini. Hanno fatto sì che Domenico iniziasse a fare questa terapia”. Poi il volto di Michele si adombra. C’è dell’amarezza anche nella sua gioia. “Una domanda me la pongo, e la risposta forse non saprò mai. Ma se non avessi fatto ciò che ho fatto? Domenico avrebbe mai ricominciato la fisioterapia? Dovrei essere felice? Lo sono, ma in parte sono triste perché sono certo che c’erano altre persone come lui, che hanno bisogno di fare fisioterapia, persone che però non hanno voce. Parafrasando un notissimo film, lo chiamerei ‘il silenzio degli innocenti’…”