L’ex vicepresidente dell’Isernia scarica le responsabilità sui dirigenti che avrebbero abbandonato Monfreda, sostiene di aver pagato, in parte, i giocatori e di aver ereditato un passivo in costante aumento. E nega di aver conosciuto in precedenza De Benedictis
ISERNIA. Gaetano Battiloro, ex vicepresidente dell’Isernia Fc, interviene sulla situazione societaria della squadra, che ieri non è scesa in campo contro la Civitanovese rimediando uno 0-3 a tavolino che fa male ai tifosi, alla città e a tutti quanti amano il calcio e lo sport. Una decisione sofferta, quella dell’undici biancoceleste, da luglio senza un euro di stipendi, rimpallato da un dirigente all’altro per rivendicare (senza esito) il dovuto. Ora l’ex vicepresidente vuol dire la sua e tentare di convincere l’opinione pubblica di avere ben poche responsabilità, in quanto sta accadendo. Battiloro scarica le colpe del suo fallimento calcistico a Isernia su non meglio precisati responsabili di una situazione debitoria pregressa, in costante aumento e praticamente insormontabile. Da abile cerchiobottista, difende tuttavia l’ex presidente Monfreda (come se i debiti cui fa riferimento li avesse fatti qualcun altro) e accusa gli altri dirigenti della società di essersi defilati abbandonando l’ex presidente pentro. Nega di non aver corrisposto gli stipendi ai calciatori, una grandissima parte dei quali, a suo dire, sarebbe stata pagata (ma non dice per quali mensilità). Infine, nega persino di aver conosciuto in precedenza Saverio De Benedictis, cui ha ceduto la società sportiva. Eppure, nella nuova gestione De Benedictis, figura comunque Generoso Guarino, direttore generale considerato vicinissimo proprio a Battiloro. Insomma, la triade Battiloro-De Benedictis-Guarino sembra perfettamente inquadrabile a un medesimo disegno societario, i cui risultati calcistici a Isernia sono sotto gli occhi di tutti.
Battiloro, poi, ha ben poco da salire in cattedra e recriminare, visti i precedenti disastrosi con il Mestre e i tentativi di coinvolgere nella gestione, già allora, gli stessi De Benedictis (e Guarino), che oggi dice di non conoscere. Senza contare che l’imprenditore italo-canadese e il neo direttore sportivo hanno già fatto molto discutere per l’operazione – non riuscita – di rilevare il Licata Calcio in Sicilia, che molti dubbi aveva fatto sorgere nella tifoseria fin dal loro arrivo a Isernia. Ma vediamo cosa dichiara Battiloro nella sua nota autografa:
“Nonostante non ne faccio più parte da oltre un mese – scrive l’ex vicepresidente – e precisamente dalla terza giornata di campionato, dopo un lungo silenzio e dopo aver subito critiche ed attacchi da parte di tutti, per non fare in modo che chi sta zitto ha sempre torto ritengo sia giunto il momento di fare chiarezza su tutte le vicende che hanno caratterizzato le sorti dell’Asd Isernia Fc, dal giorno in cui ho avuto il piacere ( poi trasformatosi in dispiacere) ad oggi. Ebbene, subito dopo la fine dello scorso campionato, iniziai i primi incontri con l’ ex presidente Giovanni Monfreda, insieme agli altri dirigenti Domenico Cicchetti e l’avvocato Raimondo Fabrizio e, dopo alcuni incontri preliminari, ci recammo tutti assieme presso lo studio di un commercialista in Isernia per un definitivo punto della situazione sullo stato di salute della società.
In quell’ occasione, mi fu presentata una relazione, ancora oggi in mio possesso, sui debiti e i crediti della società e tutto sommato la situazione nel suo complesso si presentava difficile ma non complessa. Ma ogni giorno che trascorreva, con un autentico colpo di magia, i crediti andavano man mano scomparendo, a differenza dei debiti, che invece giorno dopo giorno incredibilmente aumentavano rispetto a quelli che erano stati precedentemente illustrati, come la vertenza dell’ ex tecnico di due stagioni sportive fa, il signor Pasquale Logarzo ( sanata in massima parte dal sottoscritto ), per non parlare di un consistente giro di assegni a firma Asd Isernia Fc, tornati indietro insoluti e nelle mani di mezza Italia ( anche per situazioni molto delicate) e che comunque avevano creato problemi enormi alla operatività bancaria, facendo finire la società in Cai (centro allarme interbancaria ).
Nonostante tutto, a pochi giorni dall’iscrizione al campionato, il sottoscritto pur avendo mille buone ragioni per tirarsi indietro, fece prevalere il buon senso per rispetto soprattutto di quella parte sana di sportivi veri, che vogliono solo il bene della società e vincere la domenica sul campo, disinteressandosi poi di tutte le reali problematiche che solitamente si nascondono dietro ad una società di calcio.
Fu, da parte mia, un gesto di grande disponibilità, mai riconosciutomi, per il quale non mi aspettavo di ricevere la medaglia ma neanche di essere contestat in occasione del primo giorno del raduno precampionato della squadra, contestazione ritenuta fuori luogo e del tutto strumentalizzata.
Decisi, tuttavia, di tuffarmi comunque anima e corpo in questa difficile avventura, ponendomi due traguardi: il primo, di sanare i debiti della società ed il secondo il raggiungimento della permanenza nella categoria ma soprattutto perché mi furono date ampie e precise garanzie dal signor Giovanni Monfreda, dal signor Cicchetti e da altri dirigenti del passato, che si sarebbero accollati buona parte dei debiti delle precedenti stagioni sportive. Ma una volta iscritta la squadra, tranne la costante presenza fisica del Monfreda, gli altri mai più visti.
La goccia che fece traboccare il vaso e che mi spinse a non rispettare più nessun impegno economico fu quando mi vidi pervenire una richiesta di una società del settore giovanile di Isernia, tale Olimpic, di ben quattro premi di preparazione per 4 calciatori per un importo di quasi 14mila euro e che neanche era stata precedentemente inserita nella lista dei debiti.
Prima di trasferire la società nelle mani del signor Saverio De Benedectis, che non avevo mai conosciuto precedentemente in vita mia, fui contattato dall’attuale assessore allo sport per il tramite del signor Vincenzo Bucci, mi fu chiesto un appuntamento, cosa che avvenne in quel di Caianiello con lo stesso e l’avvocato Fabrizio e gli diedi la mia piena e totale disponibilità a restituire la società a gente di Isernia, chiedendogli solo ed esclusivamente, e anche in maniera comoda, la restituzione della fideiussione personale di 31.000 euro, che poi si sarebbero ritrovati a fine stagione in lega, più qualche altro piccolo spicciolo da dare immediatamente ai calciatori ( in sintesi la società se la riprendevano con meno di 10.000 euro, da non dare neanche a me, ma ai calciatori).
Mi furono chieste 24 ore di tempo per una risposta e la risposta fu da parte dello stesso assessore allo sport che non aveva trovato riscontri sul territorio e che i tifosi dovevano farsene una ragione, per non parlare dell’avvocato Fabrizio, che in maniera quasi ironica aggiunse che tutti gli imprenditori messi assieme avevano appena racimolato 700 euro.
Credo di essere stato corretto fino in fondo e non avendo alternative diverse, mi vidi costretto a cedere la società al signor De Benedictis, il quale mi faceva capire che aveva in cantiere importanti progetti per il bene dell’Asd Isernia Fc. Al sottoscritto furono rilasciate solo delle garanzie in titoli per la menzionata fideiussione personale, che aveva consentito alla società di iscriversi al campionato.
Cosa sia successo dal giorno della cessione ad oggi non ne sono a corrente, essendo ormai completamente fuori dalla società ed ho appreso solo nelle ultime ore che i calciatori non avrebbero preso parte alla gara di campionato con la Civitanovese, reclamando spettanze arretrate.
Non sono abituato a commentare le decisioni di nessuno, ognuno si assume le proprie responsabilità, ma che i calciatori non abbiano ricevuto nulla dall’inizio del campionato è assolutamente falso, perché una grandissima parte di loro, dal sottoscritto, avevano già ricevuto delle spettanze.
Mi rendo disponibile per un confronto pubblico, anche in qualche salotto televisivo, e mi piacerebbe essere smentito su tutto quanto affermato, senza escludere le mie responsabilità, soprattutto in chiave tecnica.
Adesso sento dire che è tornato ad occuparsi della vicenda nuovamente l’assessore allo sport, al quale consiglierei, senza alcuna polemica, di risolvere l’attuale difficile momento della società con proposte concrete, coinvolgendo imprenditori seri nel progetto.
Un’ultimissima considerazione mi deve essere consentita e cioè come mai tutto quello che si vorrebbe fare oggi non è stato fatto ai tempi della presidenza Monfreda, persona ed imprenditore serio e per bene, appassionato di calcio e attaccato alla maglia biancoceleste, abbandonato al proprio destino nelle proprie difficoltà economiche per aver dato tutto se stesso per il bene dell’Isernia Fc, lui che poteva rappresentare per tutti una garanzia di continuità del calcio ad Isernia.
Gaetano Battiloro