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Legge elettorale, fronte comune dei sindaci: Isernia abbia il peso che le spetta

Incontro in Provincia col governatore Frattura che presenta la bozza di legge condivisa dalla maggioranza: spuntano il collegio unico regionale e la soglia di sbarramento tra il 12 e il 15 per cento. I primi cittadini fanno quadrato: ci toccano 6 consiglieri regionali. Il presidente: avanti con la fase di ascolto. Si pensa al correttivo ‘stile Marche’


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Tutto come da copione, ma la sorpresa alla fine arriva. Collegio unico alla base della nuova legge elettorale regionale sulla quale la maggioranza di governo ha raggiunto un accordo. Via il voto disgiunto, e si sapeva. Via il listino, e  nulla questio. Doppia preferenza di genere, e tutti d’accordo. Poi, la novità: un unico collegio su tutto il territorio, chi si candida potrà farsi votare a Isernia, Campobasso e Termoli. Conseguenza diretta: niente più ‘riserva di posti’ per la provincia di Isernia, nonostante la politica locale sia da mesi in trincea per chiedere un riequilibrio territoriale proporzionato al numero della popolazione.

A presentare la proposta di legge, il presidente Paolo Frattura e l’assessore regionale Carlo Veneziale, intervenuti all’assemblea dei sindaci svoltasi oggi pomeriggio in via Berta, nella sala consiliare della Provincia. Il governatore ha spiegato che non si tratta certo di una proposta formalizzata, non essendo ancora arrivata in Consiglio regionale, ma di un accordo di massima su una serie di principi. Vediamo quali.

sindaci presentiI NODI DELLA LEGGE. Al candidato presidente vincente spetterà un premio di maggioranza che garantisca la governabilità, qualora le liste proporzionali collegate non superino il 60 per cento, mentre alle minoranze è stato comunque riservato un minimo del 35 nel caso di superamento del 65 per cento. Il candidato presidente che arriva secondo entra di diritto in Consiglio (come con l’attuale legge), prendendo il seggio dell’ultimo eletto della coalizione da lui rappresentata. Il listino maggioritario di quattro consiglieri sparirà. Poi l’altra sorpresa: una soglia di sbarramento per partiti e coalizioni, ancora allo studio, che non dovrebbe essere inferiore al 12 per cento ma al massimo raggiungere il 15.  “Un modo per regolamentare la competizione – ha spiegato Frattura – abbattendo anche la sottoscrizione delle singole liste, che sarà compresa tra 100 e 200 firme per le liste proporzionali, tra 300 e 600 per quelle del candidato presidente”. Nel nuovo sistema elettorale alla molisana, inoltre, sarà prevista la sospensione da consigliere regionale per colui che dovesse essere nominato assessore. Quanto al doppio voto, qualora sulla scheda elettorale vengano espresse due preferenze dello stesso genere (due uomini o due donne), varrà soltanto la prima espressa. Infine, i tempi: Frattura ha auspicato che la norma possa essere approvata entro la fine di ottobre, cosicché gli organi competenti possano verificarne la legittimità e la costituzionalità.

LA RAPPRESENTATIVITÀ MANCATA. Poche le perplessità espresse dai numerosi sindaci presenti, sull’impalcatura generale della proposta di legge. Ma per Isernia, questo il pensiero comune degli intervenuti al dibattito, resta il problema della rappresentatività. In sostanza, si preferirebbe il mantenimento del doppio collegio circoscrizionale, con la garanzia degli eletti proporzionale al numero della popolazione residente.

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