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Covid, chiusura degli asili nido e delle scuole dell’infanzia: si chiede chiarezza

Le delegate della conferenza delle Donne Democratiche Molise Nicoletta Bartollino Francesca D’Anversa hanno sollecitato il sindaco di Termoli Roberti a spiegare le ragioni di tale scelta


TERMOLI. Contagi o sanificazioni? Le delegate della conferenza delle Donne Democratiche Molise Nicoletta Bartollino Francesca D’Anversa  chiedono al sindaco di Termoli Roberti quali sono le ragioni della chiusura di tutte le scuole dell’infanzia comunali e statali e degli asili nido comunali, fino a data da destinarsi.

“Siamo grate – scrivono – per l’atto di vigilanza e condividiamo con il sindaco Roberti che la chiusura dei plessi sia di salvaguardia e tutela per le famiglie e le comunità scolastiche. Un’ordinanza sindacale, la numero 219, arrivata nel pomeriggio di ieri, che però ha generato preoccupazione e allarme, visto che non lascia comprendere i reali motivi del provvedimento: sanificazione o presenza di positivi all’interno delle scuole?

Questo è il dilemma che si pongono i genitori e in particolare le mamme lavoratrici. Cosa sta accadendo? Come si dovranno organizzare le famiglie, come dovranno fare con il lavoro, vista l’assenza di un termine che concluda tale provvedimento? Tutto ciò crea situazioni estremamente complesse, per il venire meno anche dell’aiuto dei nonni, considerati soggetto fragili. Ecco, Signor Sindaco, noi siamo qui non per fare polemica, ma per chiederle di fare chiarezza: quali sono le vere ragioni della specifica ordinanza emanata? le scuole vengono chiuse per sanificazione o perché ci sono contagi positivi accertati così come riportato da alcune testate giornalistiche? Sindaco Roberti, in qualità di massima autorità sanitaria, qualora si tratti di contagi, chiediamo che lei indichi con precisione il numero dei casi per ciascun plesso, e se i singoli casi riguardano i bambini o loro genitori o le maestre o i collaboratori o il personale esterno alla scuola (per mero esempio, operatori del servizio mensa?).

Qualora si tratti di contagi diffusi, allora non siamo proprio un’isola felice, come lei ha cercato fino a qualche giorno fa di farci credere!!Abbiamo il massimo rispetto per il diritto al lavoro di tutti e immaginiamo che tra i genitori che da oggi dovranno trovare una sistemazione per i propri figli ci siano imprenditori della ristorazione, commercianti, personale sanitario, insegnanti, dipendenti e liberi professionisti. Per alcuni di loro, perdere il luogo di accudimento dei figli potrà significare la perdita del lavoro. Siamo convinte che la sua non sia stata una decisione presa a cuor leggero, ma rivendichiamo del pari, da cittadine termolesi, il diritto ad una corretta comunicazione: l’informazione trasparente e veritiera limita e contiene l’allarmismo, l’assenza di comunicazione da parte del primo cittadino di una comunità che oggi vede in forte aumento il numero di contagi, diffonde la paura. Ci dica la verità! Se le private restano aperte, forse qualcosa è sfuggito nella catena di controllo dei servizi comunali? Contiamo sulla sua risposta – concludono – e aspettiamo i numeri e la distribuzione dei positivi accertati”.

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