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Isernia: 3mila nuovi loculi al cimitero, approvata la variante per l’ampliamento

Ieri il Consiglio comunale che si è espresso favorevolmente alla variazione urbanistica in prosecuzione dell’iter avviato dal commissario prefettizio Saladino. Innumerevoli le richieste, alcune delle quali ferme dal 2000


ISERNIA. Passi avanti per l’ampliamento del cimitero comunale di Isernia. Ieri pomeriggio il Consiglio di Palazzo San Francesco ha approvato la delibera di adozione della variante allo strumento urbanistico generale, volta all’approvazione del progetto preliminare della ditta Tecnoscavi, che ha proposto al Comune la realizzazione di 2.860 nuovi loculi.

Un atto, scaturito dall’acquisizione di pareri favorevoli da parte della Regione e altri uffici, in prosecuzione dell’iter avviato dal commissario prefettizio Vittorio Saladino nel 2016. Una soluzione scelta per soddisfare la costante richiesta di loculi da parte della cittadinanza e le esigenze dell’ente, impossibilitato altrimenti a eseguire l’ampliamento con fondi comunali, dovendo rispettare il Patto di stabilità. Un progetto della durata di 15 anni per un valore di 7,1 milioni di euro, con un prezzo medio per loculo pari a 2.260 euro (con tumulazione frontale). I lavori dovranno essere eseguiti in 5 anni e nel project viene compresa anche la gestione di altri servizi, come le attività di inumazione, esumazione, tumulazione ed estumulazione, la gestione delle lampade votive, la guardiania del cimitero, la pulizia e la manutenzione aree. L’amministrazione d’Apollonio, dunque, anche per non perdere tempo prezioso visto il numero delle richieste, alcune delle quali ferme addirittura dal 2000, ha proseguito sulla strada tracciata dal commissario.

Del resto, come spiegato in aula dal presidente della Commissione competente per materia, Gianni Fantozzi, sarà anche necessaria un’astanteria – come previsto dal project financing stesso – fornita di frigoriferi per far in modo che le salme possano avere una sosta adeguata in attesa della collocazione definitiva. Mentre proprio la Commissione ha fatto presente l’esigenza di reperire, tra le pieghe del bilancio, i fondi per acquistare due monta-bare, volte a semplificare la collocazione delle stesse nei loculi.

mino bottiglieri pmPerplessità sulla metodologia seguita sono state espresse dal consigliere del Movimento Cinque Stelle Mino Bottiglieri, che già nel 2016, in commissione, aveva espresso dubbi procedurali e proposto di vendere ‘su carta’ tutti i posti che la ditta avrebbe garantito. “Su un lavoro di 7 milioni – queste le sue parole all’epoca – la quota che verserà l’imprenditore ammonta a circa un milione di euro. Tutto il resto lo mette la cittadinanza con l’acquisto diretto dei loculi, quindi non si può parlare di project financing”. Ieri, invece, l’esponente pentastellato ha evidenziato come il Comune abbia già esternalizzato i servizi di riscossione tributi e di soste a pagamento e abbia scelto la medesima strada del progetto di finanza per la piscina. “Stiamo impoverendoci – ha commentato Bottiglieri – Questa è una mossa che non ha nulla a che vedere con il benessere dei cittadini”. A suo dire, la giunta comunale ha scaricato una sua decisione sul Consiglio, “semplicemente addobbandola con una variazione urbanistica. Quando invece la proposta di delibera recita chiaramente che – una volta approvata – si darà il via definitivo al project financing mentre si continua a dire che si sta facendo solo una variazione urbanistica”. Duro il suo giudizio, pertanto: “Un’offesa a tutto tondo per tutti gli uomini e le donne dotati di intelletto. Il Comune di Isernia da oggi è più povero, approvando una delibera che cede un profitto, derivante dalla costruzione e dalla gestione del cimitero civico, a un privato. Quello che viene presentato come un problema in realtà era un’enorme ricchezza, visto il numero delle richieste che ci avrebbe fatto beneficiare di un introito che ci avrebbe fatto sicuramente comodo. E poi ci vengono a dire che non ci sono i soldi!”.

Sul punto è intervenuto il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune, Giorgio Marone, che ha chiarito come la delibera consiliare fosse relativa alla sola variante urbanistica, e che il riferimento al project financing fosse semplicemente il titolo dell’intervento in questione.

Alla fine, il Consiglio ha approvato la variante con 21 voti favorevoli: 3, invece, i contrari.

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