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Senologia, nasce il comitato ‘salva Isernia’: appello al Comune per un sostegno pubblico

Presto il nome e i referenti per lottare contro la chiusura del Centro ospedaliero. Emilio Izzo sposa la causa e propone un Consiglio monotematico


ISERNIA. In tante e pronte alla lotta, per impedire che venga loro negato un diritto. Si sono riunite ieri, presso la biblioteca comunale ‘Michele Romano’, in comitato spontaneo, per dire no al depauperamento o, peggio, alla chiusura del reparto di Senologia dell’ospedale di Isernia.

Accanto a loro, il presidente dell’Ordine dei medici di Isernia, Fernando Crudele, la senologa Francesca Scarabeo ed Emilio Izzo, protagonista di mille battaglie, anche in difesa della salute pubblica. Primo passo: la costituzione di un comitato vero e proprio in difesa del Centro di Senologia. Del quale, nella prossima riunione, sarà ufficializzato il nome e indicati i referenti: vie formali, dunque, per una lotta che si annuncia ‘senza esclusione di colpi’, se necessario.

111Pazienti ed ex pazienti, da Isernia ma non solo (presenti donne anche della provincia di Caserta, dal Lazio e da Genova, ieri, che non intendono rinunciare a farsi curare nel capoluogo pentro) sono pronte a far sentire la propria voce, tonante, anche in Consiglio regionale. Vogliono essere ascoltate, ma soprattutto rassicurate: perché la riclassificazione dei costi dell’Asrem (consultabile sul web a questo link) ha di fatto ‘convertito’ in semplice ambulatorio il servizio. Un declassamento vero e proprio, perché un ambulatorio non può fare le stesse spese di un Centro di servizi, come era stata identificata la Senologia fin dal 1997. In senso pratico, fatta una diagnosi, i senologi isernini non potrebbero assicurare un intervento tempestivo all’utenza, ma sarebbero costretti a rinviare a chissà quando. Un provvedimento che, come lamentato, non assicurerebbe poi alcun risparmio concreto all’Asrem, dovendo comunque rimanere aperto il blocco operatorio presso il ‘Veneziale’.

Ma la ‘diminutio’ in ambulatorio – questo il timore generale – sarebbe solo il preludio. Il rischio concreto, da quel che si è appreso nel corso della riunione, è che a Isernia, dal dicembre 2018, Senologia e Otorino vengano chiusi del tutto. Un’intenzione a quanto pare pubblicamente manifestata dai dirigenti Asrem ai primari dell’Azienda ospedaliera, nel corso di un recente incontro. E ad aumentare la preoccupazione è stata la recente disposizione che ha stabilito, per senologia, una sola mezza giornata a settimana di sedute di sala operatoria, dando priorità ad altri interventi (Chirurgia, Ortopedia, Ginecologia, ecc.) a causa della carenza cronica di anestesisti.

Tale scelta non terrebbe minimamente conto della produttività della Senologia del ‘Veneziale’, dove i numeri forniti dalla Direzione sanitaria, seppure in via ufficiosa, risulterebbero di molto superiori rispetto alla Breast Unit Campobasso, stando a quanto riferito ieri durante l’incontro. Nel 2015 infatti, a Isernia sarebbero state fatte 124 operazioni di tumori della mammella contro le 37 di Campobasso. Mentre nel 2016 sarebbe finita 113 a 55, senza contare la mobilità attiva tutta a favore del capoluogo pentro.

Di qui la proposta: i Drg di senologia – i raggruppamenti omogenei di diagnosi, ovvero quel sistema che permette di classificare tutti i pazienti dimessi da un ospedale in gruppi omogenei per assorbimento di risorse impegnate, consentendo di quantificare economicamente tale assorbimento e quindi di remunerare ciascun episodio di ricovero, consentendo così di controllare e contenere la spesa sanitaria – che finora finiscono presso l’Ostetricia, dovrebbero invece confluire nella Breast Unit di Campobasso. Ciò farebbe così aumentare i numeri di quest’ultima, ma salvaguardando il diritto di operare le pazienti a Isernia, essendo peraltro presenti in ospedale i servizi di anatomia patologica e medicina nucleare.

Finora, le donne interessate hanno raccolto 4.500 firme tra Isernia, Venafro e la provincia di Caserta a sostegno del Centro di Senologia. Ma la petizione non si ferma. E ora, una volta messo in piedi formalmente il comitato, si chiede anche il sostegno ufficiale al Comune di Isernia, presente ieri con i consiglieri Mario Antonelli e Vittoria Succi. La richiesta, come spiegato da Emilio Izzo, sarà quella di affrontare l’argomento in un Consiglio comunale monotematico, andando oltre l’assenso, finora ricevuto a livello verbale, da parte del sindaco d’Apollonio, del vicesindaco Pietrangelo e di altri consiglieri. Si fa sul serio, insomma. Come sono state agguerrite nella malattia, le donne interessate ora vogliono fare altrettanto per garantire la permanenza di un servizio rivelatosi fondamentale. E se il recente incontro di un gruppetto di pazienti col governatore Donato Toma si è concluso con un nulla di fatto, non essendoci ancora un interlocutore formale verso la Regione, adesso la battaglia si comincia per davvero.

Pba

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