Nella seduta monotematica del Consiglio regionale, chiamata ad esprimersi sulla variante al Piano regolatore generale
CAMPOBASSO. Tunnel di Termoli, cresce il fronte del dissenso. M5s e Lega esprimono il parere contrario alla realizzazione dell’opera, il governatore Donato Toma rilancia sulla necessità di indire il referendum popolare, “per far decidere ai termolesi se il ‘buco’ si deve fare o no”. E a Palazzo D’Aimmo resta solo il Pd a difendere la posizione del sindaco Angelo Sbrocca, letteralmente ‘accerchiato’ nella difesa di un intervento che a suo avviso, oltre a riqualicare dal punto di vista urbanistico il centro di Termoli, potrebbe servire anche a rilanciare l’economia e il commercio della città adriatica.
Scintille in Consiglio regionale, convocato su richiesta dei Cinque stelle in seduta monotematica per esprimersi sulla variante al Piano regolatore del Comune di Termoli, propedeutica alla realizzazione del tunnel. Ad assistere ai lavori anche una rappresentanza del ‘Comitato no tunnel’.
I lavori sono iniziati con l’intervento introduttivo dell’esponente pentastellato Valerio Fontana, che ha ricostruito le tappe dell’opera e di un dissenso espresso da anni. “Sconvolgerà la parte più bella di Termoli”, ha evidenziato il capogruppo della Lega Aida Romagnuolo, che ha anticipato il suo voto contrario sulla variante, così come Filomena Calenda, che ha puntato l’attenzione su quelle che in un intervento molto puntuale ha definito irregolarità e illegittimità della procedura tecnica e burocratica per la realizzazione del tunnel. In particolare la mancanza della valutazione ambientale strategica.
La seduta è stata poi sospesa quando il consigliere Nico Romagnuolo ha chiesto un approfondimento su una mozione, presentata dal M5s durante la discussione (seguono aggiornamenti).
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