HomeSenza categoriaFanelli e Facciolla attaccano il Governo Toma: “Molto fumo e niente arrosto”

Fanelli e Facciolla attaccano il Governo Toma: “Molto fumo e niente arrosto”

Nella conferenza stampa di fine anno i due consiglieri del Pd hanno parlato di mancanza di programmazione. E hanno indicato cosa, a loro avviso bisognerebbe fare per il Molise, dal lavoro, al sociale, alle infrastrutture. Senza dimenticare il no al regionalismo differenziato, che mette a rischio la sopravvivenza della Regione 


CAMPOBASSO. Mancanza di programmazione e di una visione complessiva strategica. Sono queste, secondo i consiglieri regionali del Pd Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, le maggiori ‘pecche’ del presidente della Giunta Donato Toma e del suo esecutivo. Carenze indicate nella conferenza stampa di fine anno, in cui i due esponenti dem, ex segretario e aspirante nuovo segretario del Partito democratico, hanno illustrato l’attività istituzionale svolta e contestato l’operato del Governo di centrodestra.

“Molto fumo e niente arrosto – ha detto Fanelli – Diverse delle decisioni adottate in otto mesi di una legislatura che segna il passo sono il frutto della programmazione dell’ex Governo nazionale e dell’ex Governo regionale. Finora abbiamo sentito solo spot, come sui 100mila euro per i piccoli borghi, che bastano solo per sistemare le fioriere o sui contributi ai giovani che si trasferiscono nei piccoli centri, intervento che premierà soltanto 40 persone. Più che interventi a pioggia questi sono interventi a doccia”.

“Spogliata delle competenze in materia sanitaria, che di fatto rappresentano l’80% delle decisioni complessive – ha aggiunto Fanelli – la Regione è di fatto commissariata. Gli assessori poi dove sono? Noi in Consiglio non li vediamo. Fa bene il governatore Toma a dire che serve una verifica”.

Dalle pecche del governo a quello che bisognerebbe fare e su cui spinge il Pd, con proposte di legge o atti di indirizzo: programmazione europea, interventi per il sociale e per creare lavoro, taglio ai costi della politica, partendo dai vitalizi degli ex consiglieri, ma anche delle indennità. Senza dimenticare la questione delle quote rosa. “Ho impugnato la nomina di una Giunta maschile in un Consiglio femminile – ha detto ancora Fanelli – In commissione su mia proposta e col sostegno della leghista Calenda è passata la proposta di modifica dello Statuto, per tener conto della indispensabile rappresentanza femminile”.

Tra le priorità anche i trasporti, con la necessità di agganciare l’alta velocità ferroviaria, che presto passerà anche da Benevento, oltre che da Lesina. Se Fanelli si è detta favorevole alla flat tax proposta dal Governo nazionale, tassazione al 7% per i pensionati residenti all’estero che si trasferiscono in Molise o in altre regioni del Sud, la preoccupazione politica è per il regionalismo differenziato, che rischia di mettere in discussione la sopravvivenza della regione.

“Da parte nostra manterremo l’atteggiamento di un’opposizione propositiva che abbiamo tenuto finora – ha affermato il capogruppo Vittorino Facciolla – spesso in otto mesi siamo giunti in soccorso di una maggioranza smembrata, quando c’erano da prendere decisioni utili per il Molise. Dobbiamo però dire che questa è una maggioranza affetta da ‘annuncite acuta’, visto che nulla abbiamo visto in termini di programmazione. Il Piano sociale è in scadenza e dovrà essere prorogato, aspettiamo il Piano dei rifiuti mentre il Priamo, il Piano regionale sulla tutela dell’aria, è fermo in commissione”.

“Qualche giorno fa – ha aggiunto ancora Facciolla – ho sentito l’assessore all’agricoltura Nicola Cavaliere annunciare il pagamento di 25 milioni di euro del Psr, senza dire che i bandi erano del 2016 e del 2017, mentre oggi mi risulta che nessun bando è in fase di scrittura. A settembre 2017 eravamo tra le migliori regioni per impegno di spesa, se continuiamo così non dico che diventeremo fanalino di coda, ma rischiamo di non essere in linea con quello che ci chiede l’Europa. Questo non toglie che continueremo con il nostro atteggiamento costruttivo – ha concluso – da ex sindaci, come siamo stati sia io che Fanelli”.

C.S.

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