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Isernia, il Veneziale è deserto. Izzo: togliendo i servizi si elimina un territorio

Le immagini scattate nell’area degli ambulatori del nosocomio pentro sono eloquenti.   Il Comitato da difesa del Reparto di Senologia ‘urla’ la propria rabbia: la struttura commissariale incontri anche noi


ISERNIA. Corridoi desolatamente vuoti, poltrone libere. Nessun paziente, nessun medico o infermiere. E’ la zona degli ambulatori dell’ospedale Veneziale, fotografata in un giorno feriale, in un orario di lavoro.

Una fotografia che ‘cristallizza’ il declino. E il Comitato a difesa del reparto di Senologia del nosocomio isernino non le manda di certo a dire.

“Ormai è chiaro il progetto di eliminazione di un territorio, quello pentro per l’appunto, nel silenzio più assoluto e con l’esercizio di far mancare, goccia a goccia, i servizi” dice Emilio Izzo, nella sua qualità di portavoce del comitato. Un ospedale, quello di Isernia, che non è solo lungo il viale del tramonto. Ci sono i presidi sanitari di Agnone e Venafro che stanno facendo la stessa fine.

veneziale verticale 2

“ La politica, nazionale e regionale, sta di fatto ridisegnando la nuova mappa di chi deve morire prima! Togliendo i reparti e la minima assistenza ad un’intera provincia, tutti noi, abitanti di quest’area regionale, scompariremo ancor prima degli amici campobassani in considerazione del fatto che arriveremo in ospedale almeno due ore dopo di loro! Del resto, altra perla di questi giorni ,è quella che ha visto i Commissari alla sanità, voluti dai 5 Stelle, incontrare il Comitato pro Cardarelli in modo esclusivo, dimenticando che esiste un Movimento in difesa della sanità pubblica anche nell’Isernino.

Oltre ad essere in un’Area di Crisi Complessa, con tutto quello che ne consegue per la drammaticità della mancanza di lavoro e per le tante malattie fisiche e psicologiche scaturite da tale triste condizione – continua Izzo – dobbiamo subire anche questa penalizzante ed umiliante condizione di isolamento che, ancor più drammaticamente, non viene evidenziata e combattuta da nessuno degli amministratori che dall’alto della loro dorata posizione, non hanno fatto sentire un minimo di indignazione per quanto sta accadendo. Non resteremo a guardare: nelle prossime ore, così come stabilito durante l’assemblea del Comitato che si è svolta ieri, 13 febbraio, chiederemo ufficialmente un incontro con il direttore generale Sosto e, a seguire, con i Commissari alla sanità per conoscere il loro punto di vista e i loro intendimenti, poi decideremo il da farsi. Ma se il buongiorno è quello di queste immagini, la nostra reazione non si farà attendere”.

 

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