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Chi non muore si rivede: Salvini e Di Maio in Molise, la regione che esiste solo alle elezioni

LA BALLA DELL’OHIO D’ITALIA/ Puntuali come la cartelle esattoriali, i politici nazionali tornano a essere di casa in un territorio che ormai non conta più nulla se non in tempo di voto. I due vicepremier interverranno a Campobasso per le Comunali a distanza di una settimana l’uno dall’altro: il capo politico dei Cinque Stelle l’8 maggio, salvo complicazioni in Consiglio dei ministri, il leader leghista il 15


CAMPOBASSO. Il Molise non esiste, ma esiste in tempo di elezioni. Così, a distanza di un anno circa dalle frequenti sortite in un territorio dimenticato da Dio, ma assurto agli onori delle cronache nientemeno come Ohio d’Italia per la sua importanza strategica (sic!) nel 2018, in quanto primo banco di prova del post voto che aveva demolito la Seconda Repubblica solo un mese prima, si rivedono dalle nostre parti quei due buontemponi di Di Maio e Salvini, attuali vicepremier e principali azionisti del governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, attuale ministro dello Sviluppo economico, sarà a Campobasso mercoledì prossimo, 8 maggio, per un comizio in piazza a sostegno del candidato sindaco Roberto Gravina. Un incontro tutto da confermare, vista la concomitanza con un appuntamento delicatissimo per la tenuta dell’esecutivo: un Consiglio dei ministri previsto (pur se non ancora convocato) nella stessa giornata, prima occasione utile in cui il premier Conte dovrebbe mantenere l’impegno pubblicamente assunto di proporre la revoca del mandato del sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione. E in questi cinque giorni, prima che si passi alla cruda conta dei ministri (sei sono della Lega e otto del M5S), può succedere di tutto. Anche che lo scontro tra i due rissosi alleati di governo abbia conseguenze imprevedibili, per cui altro che Molise.

Ma ipotizziamo che tutto fili liscio. Una settimana dopo, mercoledì 15 maggio, sarà la volta del ministro dell’Interno e leader leghista, in campo per sostenere la candidata del Carroccio Maria Domenica D’Alessandro, alla guida della coalizione di centrodestra. Big in prima linea, dunque, per sostenere i candidati locali. Ma davvero i molisani si lasceranno ammaliare ancora una volta da sorrisi, strette di mano, selfie e verbi declinati al futuro, oggi come allora? L’anno scorso, quando il Contratto di governo ancora non c’era, loro due, come tanti altri, promisero attenzione massima e presenza costante. Promesse elettorali o ancora troppo presto per giudicare? Chissà. Ma ora la storia si ripete. Tornano. Magari a dare qualche bella notizia al Molise. O magari no. Solo ad annunciare qualche spicciolo, che – per carità – non fa mai male.

Ma davvero basta questo per essere diversi e migliori dai predecessori politici additati come esempi di nefandezze dagli stessi super eroi giallo-verdi? Cosa ne pensano i cittadini? Tra aumenti dei biglietti per il trasporto pubblico, liste d’attesa chilometriche negli ospedali, soppressioni di enti e accorpamenti di uffici pubblici, una parata di politici di rango ci voleva proprio, oggi più che mai. Prima l’Ohio, oggi il deserto. O poco ci manca. Chiedetelo ai molisani. 

Pba

 

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