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Campobasso: la videosorveglianza non funziona, arriva Striscia la Notizia

Riflettori accesi sul mancato funzionamento in città dell’impianto costato centinaia di migliaia di euro


CAMPOBASSO. L’impianto non funzionante delle telecamere di videosorveglianza sotto i riflettori di ‘Striscia la Notizia’. L’inviato Riccardo Trombetta è arrivato in città per intervistare i consiglieri comunali di centrodestra, Domenico Esposito, Salvatore Colagiovanni e Mario Annuario.

Solo poco tempo fa una interrogazione a Palazzo San Giorgio volta ad andare a fondo sul mancato funzionamento dell’impianto di videosorveglianza, predisposto a Campobasso con i fondi del Piano per la Sicurezza. “Centoquarantaquattro telecamere – spiegano i tre consiglieri – che non garantiscono il servizio, rispetto alle quali il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, già consigliere comunale di minoranza, non ha attivato alcuna vera procedura amministrativa e comunicativa atta a informare i concittadini campobassani e propedeutica ad un percorso di ottimizzazione di un servizio per la collettività costato centinaia di mIla euro.

L’unica azione, a seguito della presentazione dell’interrogazione, nello stesso giorno, il 28 ottobre, quella dell’assessore Cretella, il quale avrebbe effettuato l’accesso alla centrale operativa, confermando il non funzionamento di tutte le telecamere – hanno affermato a Trombetta i tre amministratori comunali Esposito, Colagiovanni e Annuario – lo stesso assessore che a margine di una seduta della Commissione Mobilità nello scorso mese di settembre, aveva dichiarato come le telecamere funzionanti al momento fossero una decina.

Circostanza da non rivelare, per non creare allarmismo tra la gente. Esiste un provvedimento della Regione Molise che, chiaramente, prende l’impegno ad attivare in maniera funzionale l’intero impianto, mentre l’Asrem non dà ancora l’autorizzazione all’utilizzo di due ripetitori fondamentali per l’utilizzo delle immagini. Ma la stessa Regione ha fissato il termine del 31 dicembre 2019 per chiudere la partita con il pieno e totale funzionamento dell’impianto. E Gravina cosa fa? Promette soltanto l’acquisto di altre ventuno telecamere, addirittura forse quaranta, con ulteriore utilizzo di fondi pubblici, senza occuparsi di partecipare attivamente a rendere funzionale un impianto nuovo e già esistente”.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Campobasso Roberto Gravina : “Trattandosi di un appalto regionale – ha spiegato – abbiamo richiesto proprio alla Regione Molise di intervenire, cosa fra l’altro già detta e resa nota come tutto quello che riguarda le azioni compiute dall’amministrazione su questa vicenda in questi mesi e delle quali si è dato ampio e dettagliato riscontro in Consiglio Comunale lo scorso 22 novembre.

Il sistema di telecamere, legato al Patto per la Sicurezza – ha continuato Gravina –  ha mostrato una serie di criticità che l’amministrazione comunale del capoluogo di regione ha già fatto evidentemente presente in modo ufficiale da tempo all’ente regionale. L’Asrem, intanto, ha dato il proprio assenso per i ponti radio già installati e verosimilmente, visto che ho incontrato il Direttore dei lavori, lavori che ricordo, visto che qualcuno fa finta di dimenticarlo, sono di competenza regionale, le telecamere saranno consegnate ufficialmente nei primi mesi del 2020.

Quanto al resto, –  chiosa Gravina – mi sembra strano che i consiglieri non sappiano che le altre telecamere da installare, sono ugualmente finanziate con fondi regionali già vincolati nella destinazione dalla precedente amministrazione; passi per i consiglieri più giovani, ma il consigliere Colagiovanni, all’epoca facente parte dell’amministrazione cittadina seppur nel centro sinistra, poteva quantomeno dirglielo. Le restanti telecamere di cui si è parlato saranno installate fuori a tutte le scuole, oltre ad avviare il telecontrollo della ZTL nel centro storico. Le telecamere per la ZTL con i varchi telecontrollati nel centro storico sono, fra l’altro, una precisa volontà di questa amministrazione che per inserirli ha richiesto ed ottenuto la modifica del progetto originario.”

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