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Berlusconi blinda Di Baggio e Romagnuolo guarda alla presidenza del Consiglio: tensioni in Regione

Poco entusiasmo, invece, per la poltrona di sottosegretario, che Quintino Pallante dovrebbe lasciare per assumere l’incarico di assessore. Al posto dell’esterno Michele Marone


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Silvio Berlusconi ‘blinda’ Roberto Di Baggio in Giunta e Matteo Salvini prova a salvare Michele Marone, in via di ‘defenestramento’, per lasciar spazio all’esponente di Fratelli d’Italia Quintino Pallante, sospinto da Giorgia Meloni.

I leader nazionali del centrodestra fanno sentire la loro voce sul governatore Donato Toma, provando a preservare lo status quo, nel caso di Di Baggio e Marone, o a rimescolare le carte in tavola, come nel caso di Pallante. Vicino alla nomina di assessore e pronto a lasciare quella poltrona di sottosegretario, che per la verità non fa gola a nessuno.

L’ha rifiutata espressamente Aida Romagnuolo, fino alla scorsa settimana in odore di assessorato e rimasta ancora una volta consigliere ‘semplice’. Stavolta per sua scelta .

“Aspetto novembre”, avrebbe detto nell’ultima riunione di maggioranza. Un mese in cui, è noto, si rimetteranno in discussione importanti incarichi, a partire da quello di presidente del Consiglio, che Salvatore Micone vorrebbe continuare a tenere fino alla fine della legislatura, salvo nomina ad assessore. A guidare lo scranno più alto di Palazzo D’Aimmo la Romagnuolo ci si vedrebbe bene, così come nel governo regionale. Sarebbe la ‘quota rosa‘, tra l’altro. 

Sottosegretario no, così come Roberto Di Baggio, che non vuole lasciare l’esecutivo per assumere il ruolo di collante tra Giunta e Consiglio. L’altro nome che trapela è quello di Andrea Di Lucente, eletto coi Popolari per l’Italia e ora nel cosiddetto Polo civico. Ma neanche lui sembra entusiasta. 

Altre fibrillazioni, dunque, dopo che la tensione sembrava essersi allentata a seguito della bocciatura della mozione di sfiducia a Donato Toma. Che aveva chiesto 11 firme sotto al documento della maggioranza per rimettere mano alla Giunta.

Firme che per ora non ci sono. Tanto che avanza anche l’ipotesi di un rimpasto – l’ennesimo – ‘congelato’. Per far passare anche la scadenza delle elezioni regionali. Come sollecitato dagli stessi leader nazionali del centrodestra: niente spaccature ora. Almeno apparentemente. 

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