HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Isernia, Melogli: intesa nel centrodestra, missione (quasi) impossibile

Isernia, Melogli: intesa nel centrodestra, missione (quasi) impossibile

‘Cose in Comune’, sesta puntata/ L’ex sindaco ha già in testa un programma elettorale e non ha perso la passione per la città. Ma alla fine si chiama fuori. “Non ci sono le condizioni per un’intesa reale nel centrodestra”. Su Mauro: sicuramente all’altezza, ma su di lui persistono preclusioni. Le elezioni nel capoluogo pentro terreno di scontro in chiave Regionali. GUARDA LA TRASMISSIONE


 di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Potrebbe essere il grande assente. Ma anche no. E alla domanda secca – ci sarà o meno alle Comunali di Isernia – risponde da par suo, guascone e ironico al punto giusto: “A votare vado di sicuro”.

Gabriele Melogli non ha perso lo smalto. Gli anni passano, ma a sentire l’avvocato ed ex sindaco nel decennio 2002-2012, la passione e il sentimento restano. Isernia e il Molise sono da sempre nel suo cuore. E ora che il centrodestra è alla disperata ricerca di unità, il suo potrebbe essere il nome che metterebbe tutti d’accordo, in teoria. E invece no: perché lui, che dalla politica sta fuori per scelta, sente odore di bruciato. Come dichiara nel corso della sesta puntata di ‘Cose in Comune’, la trasmissione di approfondimento politico di isNews sulle Comunali di Isernia, fare il sindaco oggi come oggi comporta grossi rischi.

A scrivere un programma elettorale ci metto 10-15 minuti, ma non per questo ho la bacchetta magica – ha ammesso – Il centrodestra attualmente dà uno spettacolo non troppo edificante. Basti pensare che qualcuno viene candidato non come uomo di bandiera, ma per dar fastidio ad altri, per fare un dispetto: così, non ci sono le condizioni per un’intesa reale”.

Ma perché questa mancata sintesi, a cinque anni dalla vittoria di d’Apollonio al ballottaggio, contro lo stesso Melogli? In Consiglio comunale siedono 30 esponenti di centrodestra, eppure la quadra non si è mai trovata. Il motivo? Melogli ha pochi dubbi: “Le battaglie che si fanno su Isernia – queste le sue parole – sono anche ‘regionali’. Si utilizzano le Comunali di Isernia per fare dispetti in chiave regionali. Non sono più i cittadini di Isernia che stanno scegliendo i loro candidati o quelli che dovrebbero interpretare le loro volontà, ma le scelte vengono fatte su altri tavoli. Difficile pensare, pertanto, che ci sia un accordo di tutti su una sola persona, capace. Anche perché ce ne sono poche, in giro. Ci vuole qualcuno che risolva i problemi, non chi vuole solo apparire”.

Un esempio: “Raffaele Mauro è sicuramente persona all’altezza della situazione – ha risposto alla nostra domanda – A mio avviso potrebbe gestire correttamente questa fase così complessa, ma anche nel suo caso ci sono preclusioni e diventa difficile trovare un accordo”.

L’ex primo cittadino non si sottrae da un giudizio politico sull’operato dell’attuale amministrazione: “Le aspettative legittimamente nutrite dalla gente cinque anni fa dopo tanti anni di commissariamento – ha commentato – erano alte. La gente si aspettava di più ma è stata delusa anche questa volta. Il mio giudizio non è particolarmente favorevole. So che non è solo responsabilità del sindaco, perché da solo egli non può fare nulla. Ma esiste una ‘culpa in eligendo’ di chi sceglie gli assessori, magari sbagliando, e una ‘in vigilando’, quando non si controlla cosa fa la Giunta e la struttura”.

Poi ancora sul suo futuro politico: “Non posso criticare oggi persone che potrei ritrovarmi domani accanto, in campagna elettorale. Alcuni assessori non hanno interpretato correttamente la volontà popolare, non hanno realizzato ciò che la gente si aspettava”.

Quale la cosa, infine, che non avrebbe mai fatto lui, da sindaco? “La gestione delle soste blu come fatto a Isernia negli ultimi anni, in cui manca anche il contratto”, ha detto senza pensarci troppo.

La sensazione, al termine della puntata, è che la voglia di rimettersi in gioco e di accettare la sfida, al di là dei problemi politici evidenti, ci sia ancora tutta. La palla, ora, dovranno giocarla i partiti della coalizione. I quali, forse, il loro Ibrahimovic già lo hanno: ma dovranno convincerlo della bontà del progetto.

GUARDA LA TRASMISSIONE

 

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