HomeNotizieCRONACAAnche il Plc con Pastore: “L’Asrem deve annullare il procedimento disciplinare”

Anche il Plc con Pastore: “L’Asrem deve annullare il procedimento disciplinare”

Il coordinatore Tiziano Di Clemente ha chiesto l’intervento del Consiglio regionale, chiamato a disporre nei confronti dei vertici dell’Azienda sanitaria la cancellazione dei passaggi del regolamento che limiterebbero la libertà di espressione


ISERNIA. Annullamento del procedimento disciplinare contro il medico Lucio Pastore. E’ quello che chiede il Partito comunista dei lavoratori del Molise, che ha partecipato alla manifestazione di ieri indetta dal Forum per la difesa della sanità pubblica del Molise, presso la sala della Provincia di Isernia.

“Pastore – ha dichiarato il coordinatore del Plc Tiziano Di Clemente – è ‘reo’ solo di aver espresso il suo legittimo pensiero in difesa del diritto universalistico alla salute, che la politica capitalistica, anche nel Molise, da anni sta demolendo, con tagli ingiusti e privatizzazioni. Per una sanità pubblica riqualificata e potenziata, dove non solo i ricchi, ma anche i lavoratori e meno abbienti abbiano accesso alle cure di qualità, dove al centro v’è la persona, non i calcoli basati sulla legge del profitto di pochi. Esprimere questo pensiero da parte di un operatore della Asrem sarebbe un illecito disciplinare? Sanzioniamo chi vuol demolire il diritto alla salute, non chi lo difende”.

Per Di Clemente non può essere accettata la tesi della dirigenza Asrem “dell’atto dovuto in base al “codice disciplinare nazionale”. “Il regolamento nazionale – chiarisce il leader del Plc – non che ci piaccia; ma pur con l’ambiguità di non specificare meglio cosa si intenda per ‘dichiarazione offensiva’, comunque si limita all’art.12 comma 2: ‘Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione’.

“Ma se è vero che la libertà di critica finisce dove inizia la diffamazione, è evidente che per ‘offensiva’ deve intendersi non ogni libera critica, ma solo il gratuito turpiloquio diffamatorio. Orbene, il dottor Pastore non ha diffamato nessuno. Ma il direttore generale dell’Asrem, nel traslare tale norma nazionale ci ha aggiunto ‘del suo’, vale a dire i commi 2-3-4 dell’art.13, ove di fatto si annienta ogni benché minima libertà di espressione e di associazione che vada in senso critico verso la politica sanitaria del dipendente Asrem”.

Il Plc ha quindi chiesto l’intervento del Consiglio regionale nell’esercizio dei suoi poteri di indirizzo, per disporre nei confronti del manager dell’Azienda sanitaria l’immediata abrogazione di tali commi 2-3-4 articolo 13 del regolamento Asrem, che violerebbero lo stesso art.21 e 18 della Costituzione (libertà di espressione e di associazione)”.

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