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Sospensione, Iorio: "Mi vogliono crocifiggere"

Michele Iorio
Michele Iorio

CAMPOBASSO. Un evento unico nel suo genere. È quanto accaduto oggi all’ex governatore della regione Molise, Michele Iorio. Primo caso in Italia di amministratore sospeso sulla base di una sentenza non passata in giudicato in virtù del decreto Monti ‘liste pulite’. Un anno e sei mesi per abuso d’ufficio, la condanna inflitta all’ex presidente nella sentenza di primo grado per la vicenda Bain&co. Iorio, dunque, dovrebbe restare in panchina proprio per un anno e mezzo. La sospensione è stata decisa quest’oggi dal Consiglio dei Ministri in virtù di quanto disposto dal succitato decreto ‘Liste pulite’, il provvedimento del Governo Monti che elenca le cause di incandidabilità alle elezioni europee, politiche e amministrative. Il prossimo 18 aprile, invece, si pronuncerà la Corte d’appello di Campobasso, da cui dipenderà l’eventuale reintegro di Iorio nel ruolo di consigliere regionale. L’ex governatore ha voluto commentare la vicenda in una conferenza stampa convocata d’urgenza: “Con un simile provvedimento vengo equiparato a chi compie reati ben più gravi, come le stragi mafiose, per cui, tra l’altro, si aspetta fino al terzo grado di giudizio. Mi si vuole crocifiggere, ma vado avanti”. Per questo motivo Iorio ha annunciato che farà quanto in suo potere per porre rimedio alla vicenda. E afferma fiducioso: “La legge va rispettata e io la rispetto, per questo sono certo che la questione si risolverà in appello”. Ha voluto, inoltre, porre l’attenzione su alcune stranezze: “Perché – si chiede Iorio- la sospensione non è arrivata prima?”. Il provvedimento è stato deciso quest’oggi, nel giorno in cui si sarebbe dovuto insediare il nuovo Consiglio regionale. E aggiunge: “Un’altra grave incongruenza – sottolinea l’ex presidente – è che continuerò a percepire la metà dell’indennità da consigliere, per effetto di una legge mal fatta”. Tutta la questione affonda le sue radici nella campagna elettorale per le ultime Regionali. In quell’occasione il centrosinistra, per chiedere il rispetto del decreto Monti, presentò un’interrogazione al ministero degli Interni tramite Antonio Di Pietro e un esposto a procura, prefettura, presidenza del Consiglio dei ministri, Corte dei Conti e Regione. Oggi, alla notizia della sospensione di Iorio, il leader dell’Idv ha espresso la propria soddisfazione: “Le bugie hanno le gambe corte – ha commentato Di Pietro –  e oggi ne abbiamo avuto la conferma. Finalmente giustizia è fatta”. Intanto, la prima seduta di Palazzo Moffa, prevista per oggi alle 16 è slittata ed è stata aggiornata a martedì prossimo, 9 aprile.

VD

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