HomeNotizieCRONACAIdroelettrico sul Volturno, insorgono cittadini e associazioni

Idroelettrico sul Volturno, insorgono cittadini e associazioni

La ‘Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee’ invia un esposto in procura per esprimere contrarietà alla costruzione di una centrale per la derivazione di acqua pubblica del fiume

 

MONTERODUNI. Incontra sempre più dissensi il progetto riguardante la costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Volturno. In seguito alla domanda di una società pervenuta ai comuni di Monteroduni e Montaquila, cittadini, associazioni ambientaliste e la sezione locale del Pd sono scesi in campo per bloccare il piano di sbarramento e deviazione del fiume. Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di un impianto nella zona a valle della confluenza con il fiume Cavaliere per rilasciare le acque all’altezza del ponte della ferrovia, il tutto tramite 2,5 km di tubazioni interrate sul versante del Comune di Montaquila. Contrarietà giunge anche dalle associazioni Pam (Pesca Ambiente Molise) e Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee), con quest’ultima che ha presentato una denuncia in procura per bloccare la costruzione dello sbarramento. Nell’esposto, inoltrato sia ai sindaci dei Comuni interessati che alle associazioni ambientaliste, si legge: “Ancora una volta si tenta di distruggere un tratto di fiume tra i più belli ed integri del Centro-Sud, facendo credere che si produrrà energia pulita e si darà lavoro a molta gente. Il fatto certo è che si vogliono prosciugare completamente, con sistematica cadenza, tratti del fiume Volturno che sono qualitativamente migliori sia sotto l’aspetto ambientale che ittiologico”. Il progetto in questione, secondo gli oppositori, oltre ad avere un notevole impatto ambientale causerebbe disagi al turismo e alle attività commerciali, in quanto il corso d’acqua interessato è utilizzato ogni anno da ben 2.000 pescatori sportivi che sopraggiungono da tutta Italia. Il Pd, in particolare, ritiene che la portata del Volturno si ridurrebbe di circa 4/5. Queste le ragioni che spingono i membri della Fipsas a richiedere “una ferrea ed autoritaria opposizione ai lavori di derivazione, che si dovrebbero realizzare per salvaguardare un immenso patrimonio e per non passare alla storia come persone che hanno contribuito a distruggere un bene ambientale da tramandare alle future generazioni”.

gc

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