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Biocom, Frattura indagato per appropriazione indebita. Ma lui se la ride: “Sereno, felice e contento”

 

CAMPOBASSO. Malversazione allo Stato e appropriazione indebita. Queste le ipotesi di reato per le quali il presidente della Regione, Paolo Frattura, è stato iscritto sul registro degli indagati dalla procura di Campobasso per la vicenda della Biocom. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Campobasso, Fabio Papa, riguardano la società di cui Frattura era proprietario e che nel 2008 chiese e ottenne un finanziamento pubblico (circa 300 mila euro) dalla Regione per la realizzazione di un impianto che mettesse insieme etanolo e alcol. La ditta  chiese al Comune di Termoli il permesso di costruire una centrale per la produzione di biodiesel su un terreno di proprietà della Bio.Com. nel Nucleo industriale. Il Comune non risponde fino a quando la Regione, col commissario ad acta, rigettò la richiesta “perché l’area era a rischio idraulico elevato”. Nei mesi seguenti  la centrale in programma, per problemi inerenti ai suddetti permessi e il conseguente mancato rispetto dei termini previsti dal bando, non si realizzò, il progetto saltò e l’ente regionale chiese indietro i contributi concessi. La Bio.Com. si oppose alla restituzione in una rata unica, presentò ricorso al Tar che gli diede ragione e attualmente la questione pende davanti al Consiglio di Stato. Qualche settimana dopo la sentenza dei giudici nell’autunno 2011, a ridosso delle elezioni regionali, la società venne sciolta e messa in liquidazione. Amministratore unico divenne il commericalista Vittorino Del Cioppo, candidato non eletto con l’Idv (lista a sostegno di Frattura) alle ultime regionali. Anch’egli risulta indagato. Il dottor Papa ha delegato la Digos a interrogare varie persone informate sui fatti, tra cui l’ex governatore Michele Iorio. Sulla questione Frattura, pochi giorni fa in Consiglio regionale, rispondendo a un’interrogazione del Movimento cinque stelle, ha detto di essere pronto a dimettersi se fosse emersa “anche una una sola virgola di illiceità commesse”.

La replica del governatore, in proposito, è arrivata nel corso di una conferenza stampa pomeridiana. Nella quale, stavolta, è lui che grida al complotto. Prima dice di avere totale fiducia nella magistratura, poi ritiene che i giornali vicini a Michele Iorio abbiano esercitato pressioni tali da determinare la sua iscrizione nel registro degli indagati e che la fuga di notizie, guarda caso, coincida con l’avvicinarsi delle Primarie del Pd. Roba che neanche Berlusconi con le toghe rosse e i giornali di De Benedetti. Non solo: l’attacco a parte della stampa arriva finanche a ipotizzare la divulgazione di notizie ai soli fini di ottenere soldi pubblici. Chissà cosa ne pensano l’Ordine dei Giornalisti e l’Assostampa.

Ma le contraddizioni del personaggio sono ben note a chi mastichi appena un po’ di conflitto di interessi. In ogni caso, il presidente della Regione dichiara di essere “sereno, felice e contento” dell’inchiesta che lo ha visto finire anche su Tgcom. Ecco la sua nota in merito alla vicenda: “Sono felice di essere indagato – la fortissima ammissione del governatore – da chi ha la competenza per farlo. La mia fiducia nella magistratura è totale. Su di me adesso indagini giudiziarie che mi daranno la possibilità di rispondere, spiegare e difendermi nelle autorevoli sedi della giustizia, senza dover sottostare all’inaccettabile gogna mediatica subita negli ultimi mesi di chi non ha conoscenza dei fatti né competenza in materia o titoli per sostituirsi ai giudici”.
Atteso che non ho ricevuto alcuna ufficiale comunicazione in merito – ha precisato il presidente Frattura –, laddove tale notizia fosse veritiera, mi sembra il naturale sbocco delle pressioni mediatiche che sulla vicenda hanno esercitato quegli stessi organi di stampa in passato finanziati da Michele Iorio con i soldi dei molisani“. Da qui l’accento su alcune circostanze precise e soprattutto, a suo avviso, singolari. “Da un lato – ha ricostruito il presidente Frattura –, la tempistica della “fuga di notizie” che, guardacaso, coincide con la competizione elettorale sulle primarie regionali del Pd, dall’altro la circostanza che il giornale che riporta la notizia sembra essere ormai da diverso tempo particolarmente informato su vicende che, per legge, dovrebbero essere coperte da segreto istruttorio”. “Sono sicuro – ha garantito –, che a breve sia io che i molisani avremo risposte chiarificatrici. Per quanto nelle mie possibilità ho già dato esaurienti spiegazioni, anche nelle sedi istituzionali, su come i fondi sono stati impiegati e sulle ragioni per cui la Regione è ampiamente garantita sull’eventuale restituzione, se e quando ciò dovesse essere deciso dai giudici”. Così il governatore ha ribadito di sentirsi “contento che ci sia l’occasione per fare ulteriore e definitiva chiarezza su una vicenda sulla quale già altri organi di giustizia hanno attestato la correttezza del mio operato. Io sono sereno. Di più, felice per le indagini in corso”.
“È, questa – l’affondo finale –, la cosa che forse più innervosisce quella parte dell’informazione che pensa di ottenere, con metodi bassi e fin troppo facili da decifrare, un cedimento da parte mia, un cedimento che non ci sarà mai! Non sosterremo mai con i soldi dei molisani nessuno per ottenerne compiacenza. Non regaleremo a nessuno i soldi dei molisani per dettare la linea. Non regaleremo a nessuno i soldi dei molisani per distruggere il nemico”, ha concluso il presidente della Regione.

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