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Segreteria Pd, violato lo Statuto

CAMPOBASSO. Chi ben comincia è a metà dell’opera, recita un antico adagio. E Micaela Fanelli, neo segretario regionale del Pd, renziana di vecchia data, non si è fatta pregare al riguardo. La sua segreteria, infatti, è partita all’insegna di almeno quattro nodi da sciogliere: i nomi e il numero dei componenti; il perché siano stati cambiati dalla sera alla mattina; il perché siano stati inseriti soggetti non iscritti al partito; il perché sia stato violato lo Statuto del Pd.

Ma andiamo con ordine per capire cosa sia accaduto da quando il sindaco di Riccia ha vinto le Primarie contro Laura Venittelli. Domenica scorsa, 2 marzo, la Fanelli comunica i nomi dei membri della segreteria attraverso una nota ufficiale: ne fanno parte 23 persone, precisamente Michele Di Giglio, Luca Iosue, Nicola Messere, Erminia Gatti, Alessandro Petriella, Maurizio Cacciavillani, Stefano Buono, Antonio Tomassone, Alessandro Aceto, Stefano Sabelli, Matteo Patavino, Antonella Presutti, Massimo Caravatta, Mario Bellotti, Stefano Martino, Salvatore Tartaglione, Cosmo Tedeschi, Cristian Di Paola, Fausto Ferocino, Michele D’Alessio, Leo D’Antona, Davide Vitiello, Sabrina Ricci.

Passano 48 ore e la Fanelli, per motivi assolutamente misteriosi, cambia le carte in tavola e, dalle colonne di Facebook, in barba al comunicato ufficiale, posta i nomi della nuova segreteria: Michele Di Giglio, Luca Iosue, Nicola Messere, Erminia Gatti, Alessandro Petriella, Maurizio Cacciavillani, Stefano Buono, Antonio Tomassone, Alessandro Aceto, Stefano Sabelli, Matteo Patavino, Antonella Presutti, Massimo Caravatta, Mario Bellotti, Stefano Martino, Salvatore Tartaglione, Cosmo Tedeschi, Cristian Di Paola, Fausto Ferocino, Michele D’Alessio, Leo D’Antona, Davide Vitiello, Natale Liberatore, Gianuario Petracca, Giuseppe Laurelli. Come si vede, i componenti sono passati da 23 a 25: e – casus belli – il nome di Sabrina Ricci, imprenditrice di Montaquila ed editore di Teleregione, Primo Piano Molise e Radio Hollywood, viene cancellato. La Ricci, che il presidente Frattura vorrebbe catapultare direttamente in Giunta regionale, ignora di far parte della segreteria Dem. E così la Fanelli – o chi per lei – con un tratto di penna l’ha fatta sparire, sostituendola con non uno, ma ben tre innesti: Liberatore, Petracca e Laurelli. Una dimenticanza? Un errore? La necessità di mettere una pezza? O, Sabrina Ricci a parte, un’esplicita volontà di violare le regole?

Già, perché la Fanelli, in ambo i casi, calpesta il comma 3 dell’articolo 15 dello Statuto del Pd, che statuisce letteralmente come “La composizione numerica delle direzioni e degli esecutivi, a tutti i livelli, non può essere superiore a quella dei corrispondenti organismi nazionali di cui agli art. 7 e 8 del presente Statuto”. In altre parole, la segreteria dovrà contare “non più di quindici membri”. La circostanza, passata nel silenzio generale, sarà sfuggita con ogni probabilità anche alla neo presidente del Pd, Laura Venittelli, che ha già presentato ricorso contro l’elezione della Fanelli dopo il caso Riccia (oltre 1.500 votanti in 12 ore con un solo seggio, con una media da record che ricorda il caso di Diamante, in Calabria, anch’esso oggetto di ricorso). Ma, siamo certi, la battagliera parlamentare termolese si riserverà di occuparsi della questione molto presto.

Ultimo aspetto: sia la segreteria da 23 membri che quella da 25 annovera al suo interno Cosmo Tedeschi (ex vicesegretario regionale Idv e oggi responsabile dello Sviluppo Economico del Pd) e Alessandro Aceto (già candidato alle Regionali 2013 con Sel). Trattandosi del massimo organo di indirizzo politico, la prassi ha sempre voluto che, al suo interno, fossero nominate persone rigorosamente iscritte al partito nei termini previsti. Come si vede, la rottamazione tanto sbandierata riguarda le regole, più che le facce.

Caravaggio

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