CAMPOBASSO. A votare contro l’ordine del giorno dei grillini, che invitava Battista a ritirare le deleghe all’assessore Salvatore Colagiovanni, sono stati proprio i consiglieri comunali Cinque Stelle e l’esponente di Coalizione Civica Francesco Pilone, il primo a sollevare dubbi sull’ormai nota questione luminarie. All’appello è mancato il resto del centrodestra, compresa Forza Italia.
Ma oggi sono mancati pure 4 voti del centrosinistra, perché l’odg non è passato per una differenza di 17 a 5. Difficile capire se si tratta, per entrambi gli schieramenti, di assenze “strategiche” o frutto del caso e di impegni improragabili. Saranno i prossimi mesi a dirci se la maggioranza guidata da Battista (dopo le defezioni sull’assestamento di bilancio, l’incidente di ieri sui debiti fuori bilancio e le assenze di oggi) è davvero salda o mostra qualche crepa. Così come bisognerà capire se il centrodestra è compatto (davvero magro il contributo di Fi a Palazzo San Giorgio fin’ora) o se ognuno continuerà ad andare per conto suo. Con Pilone che si sta rivelando l’unica vera spina nel fianco di Battista.
Il Sindaco ha superato senza intoppi l’esame di fine anno ma sa che certi campanelli d’allarme, nonostante un’opposizione sino adesso poco organizzata, è meglio non sottovalutarli. Le cadute sono improbabili, il rischio di farsi logorare è invece sempre dietro l’angolo. L’unico che può davvero gioire per il pericolo scampato è proprio Colagiovanni: “Da questa mozione esco rafforzato – scrive in una nota – e quello che voglio ribadire è che è stata sottolineata la mia piena onestà morale e la mia rettitudine. Io vedo Campobasso in maniera diversa, città per la quale bisogna fare sempre di più. La nostra città deve avere il ruolo di centralità nel Molise e noi lavoriamo per questo. E credo che i risultati si stanno iniziando a vedere. Ognuno fa il suo ruolo e non accetto lezioni di moralità da chi oggi ha provato a far arrivare un concetto distorto, rispetto alla realtà delle cose”.
