CAMPOBASSO. Rito abbreviato condizionato o giudizio immediato. Dovrà decidere tra queste due formule, rispettivamente richieste da accusa e difesa, il giudice per l’udienza preliminare di Campobasso, Teresina Pepe, chiamata a giudicare Antonio La Porta, 54enne di Campodipietra, accusato di aver ucciso il fratello Vincenzo con un colpo di pistola il 25 maggio 2014. Oggi in aula – dopo il rinvio dell’udienza preliminare del 15 dicembre scorso – l’avvocato difensore dell’imputato, Carmine Verde, ha rinnovato la richiesta di un processo con rito abbreviato condizionato all’ascolto di quattro testimoni, di cui tre familiari e un perito, per accertare la traiettoria del colpo partito dall’arma. Secondo la difesa, infatti, La Porta non voleva uccidere il fratello Vincenzo, di 64 anni. L’accusa invece, rappresentata dal sostituto procuratore Nicola D’Angelo, ha subito avanzato la richiesta di giudizio immediato in Corte d’assise. Le indagini, coordinate all’epoca dal pm Fabio Papa, avevano rilevato che, all’origine del gesto, c’era stata un’incomprensione riguardo all’utilizzo di alcuni terreni. La Porta oggi non era presente in aula, come anche i familiari. Nel processo si sono costituiti parte civile i fratelli e le sorelle della vittima, rappresentati dagli avvocati Fabio Albino e Angelo e Valentina Piunno.