L’assessore al Comune di Isernia precisa la sua posizione e contrattacca: “Immagino che il problema risieda in ambizioni non appagate”
ISERNIA. Convinto che gli attacchi ricevuti siano stati dettati da “ambizioni non appagate”, l’assessore alla Cultura del Comune di Isernia Eugenio Kniahynicki torna sulla bufera scatenata da una sua esternazione via social sul ‘caso Weinstein’ (il produttore cinematografico accusato di molestie e violenze da alcune attrici, ndr) e chiarisce la sua posizione. “Non era mia intenzione offendere le donne – si difende Kniahynicki – tantomeno giudicare ciò che sarà un tribunale a stabilire. Ciò premesso, dico solo che non è sulla base di un post evidentemente satirico che chicchessia possa permettersi di mettere in discussione la moralità di una persona”.
L’assessore isernino – lo si ricorda – ha postato su Facebook il seguente commento: “Quindi più che attrici erano tutte meretrici #weinstein”. Una dichiarazione, forse improvvida, sulla quale è intervenuto il consigliere Stefano Testa arrivato finanche ad invocare la rimozione dello stesso Kniahynicki dalla giunta. Testa ha tuonato: “Dichiarazioni inaccettabili che rendono imbarazzante e inopportuna la permanenza di chi le ha pronunciate nel ruolo istituzionale di rappresentante della cultura per il Comune di Isernia. Il sindaco ne prenda atto: altrimenti, chi tace acconsente”. Poi una ridda di polemiche, con l’assessore che, precisando il suo punto di vista, pare ora voler contrattaccare, facendo intendere che quella dell’esponente d’opposizione a palazzo San Francesco sarebbe una polemica strumentale.
