L’Ordine ha finora operato nella totale convinzione che il ricorso in atto presso la Suprema Corte di Cassazione sospendesse l’esecutività della decisione di primo grado, in tale senso confortato da diversi pareri ‘pro veritate’ forniti da illustri studi legali, fatto peraltro non smentito nel merito dalle motivazioni poste in essere dal CNI nell’ultima nota inviata l’8 gennaio. Proprio quel giorno sono intervenuto direttamente e seppur confermando l’assoluta convinzione della non esecutività della decisione del CNI, per puro spirito istituzionale, ho chiesto a tutti i consiglieri di maggioranza di poter fare un passo indietro e di lasciarmi libero dal ruolo istituzionale per potermi liberamente far rappresentare nelle opportune sedi giudiziarie, in quella che è ormai una battaglia di libertà, per cui immagino che a breve verrà disposta la mia surroga in Consiglio con conseguente mia possibilità di impugnativa”.
Non solo. Per Canè il ministro Orlando ha cose ben più importanti a cui pensare e infine, lo stesso presidente, annuncia che nelle sue intenzioni c’era quella di avviare questo mandato per poi lasciare l’Ordine ai colleghi che hanno lavorato in maniera efficace. “Avevo dichiarato di non avere l’intenzione di costituirmi, dal momento che avevo dato a tutti la mia disponibilità alla presidenza solamente a tempo determinato, fino al marzo 2018 – afferma ancora nella nota-. Però tutti i componenti del gruppo mi avevano convinto a costituirmi contro i reclamanti, opponendo che questo era quello che si aspettava l’elettorato”.
Infine alcuni ringraziamenti. “Il primo – sottolinea – al mio gruppo consiliare, per il grande lavoro svolto in questi mesi, per il comportamento Istituzionale sempre tenuto e per avermi sempre supportato in ogni decisione, anche quelle emotivamente piu’ difficili: a parte le ultime vicende ricordo ad esempio quando, durante l’ultima accesissima campagna elettorale, nonostante l’indignazione, abbiamo ritenuto di non pubblicare nulla in risposta a qualcuno che scorrettamente, a seggi aperti durante i giorni di votazione, titolava ‘valanga di voti per la lista avversaria’, mentre le valanghe di voti le abbiamo prese noi. Il secondo ringraziamento e plauso istituzionale, va ad altri Ordini Provinciali, dove si stanno dibattendo ricorsi ben più importanti, ma rimanendo sempre nelle corrette sedi istituzionali di giustizia, non inviando veline di parte ad organi di stampa, destabilizzando l’intero sistema Ordinistico, non si capisce bene a qual fine”.
