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Conte in Molise per il Contratto di sviluppo: 252 proposte per il rilancio del territorio

Tra i criteri di valutazione, la strategicità, intesa come valorizzazione delle eccellenze locali e sviluppo del potenziale economico e sociale territoriale inespresso, attraverso interventi strategici e funzionalmente connessi, sostenibili e con rilevante impatto occupazionale); la cantierabilità, ovvero l’accelerazione di interventi con un elevato grado di maturità e/o un avanzato livello di progettazione; l’addizionalità rispetto alla programmazione nazionale e/o comunitaria territoriale, nonché con effetti sinergici e moltiplicativi.

Presenti all’incontro, le istituzioni locali, con in testa il sindaco di Campobasso Antonio Battista, il governatore Donato Toma, i prefetti di Isernia e Campobasso, Cinzia Guercio e Maria Guia Federico, i rappresentanti regionali delle associazioni di categoria del comparto economico e le organizzazioni sindacali.

Il premier si è detto soddisfatto per la risposta del Molise all’iniziativa. “Nonostante qualche scetticismo iniziale – queste le sue parole – sono qui a ringraziarivi. Ci avete sorpreso tutti per aver presentato 252 proposte. Siamo in condizioni di partire speditmente. A giorni metterò a punto il decreto nel Consiglio dei ministri, istruiremo tutte le istanze pervenute e il percorso andrà in maniera rapidissima“. La nota comune che lega questi progetti, ha aggiunto il premier, potrebbe essere quella della valorizzazione dei centri storici e della riqualificazione dei borghi e dei percorsi tratturali.

Conte ha poi fatto una breve riflessione sullo stato dell’arte del territorio. “Io personalmente e il governo che rappresento – così Conte – vogliamo farci promotori del riscatto del meridione. Bisogna andare oltre i sentimenti di rassegnazione e diffidenza, sentimenti diffusi e che, tra i cittadini, si sono tradotti soprattutto in sfiducia, nei confronti delle istituzioni e all’interno delle istituzioni stesse. Il riscatto del Sud – ha sottolineato – rappresenta il riscatto dell’Italia”. Il presidente del Consiglio ha ricordato di essere stato in Molise l’11 febbraio scorso: ”In quell’occasione ho colto nei vostri volti scetticismo”, verso quella che poteva essere vista ”come una parata – ha ammesso il premier – ma mi rivedete dopo qualche settimana e se necessario tornerò a molestarvi spesso”.

Quello molisano è ”un territorio che non fa rumore, silenzioso, ma questo governo sa ascoltare anche le istanze silenziose”. E la strategia messa in atto per il rilancio del Molise ”non è eteroimposta: nessuno – ha rimarcato Conte – conosce il territorio meglio di voi, nessuno meglio di voi può interpretare le caratteristiche del territorio e coglierne le potenzialità”.

Conte, a fine visita, si è poi detto convinto che la tenuta del governo sia “indiscutibile”, ha detto rispondendo ai cronisti.

 

 

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