HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLISalotto letterario a Pietracupa con il romanzo 'Armida'

Salotto letterario a Pietracupa con il romanzo ‘Armida’

La recensione del nuovo libro di Elvira Del Monaco Roll


di Marilena Ferrante

PIETRACUPA. Il 12 agosto 2019, alle ore 18,00, a Pietracupa, nello splendido scenario delle Morge protese sulla valle del Biferno, andrà in scena un vero e proprio “ salotto letterario” incentrato sulle piacevoli pagine dell’ultimo romanzo “ Armida” di Elvira Del Monaco Roll.

Dialogherà con l’autrice la poetessa e scrittrice Marilena Ferrante, il critico letterario Davide Marroni e il poeta Gianfranco Rossodivita. Leggeranno i brani da “Armida” Sandra di Sarro, Flavia Lombardi, e Francesco Ciavarro.

A voi la mia recensione di “ Armida”.

Ho finito di leggere a notte fonda dopo averne gustato la lettura sotto l’ombrellone del cielo calabro, l’ultimo romanzo della mia amica scrittrice di origini molisane, Elvira Del Monaco Roll dal titolo “Armida” 
Un libro che porta in sé la ferocia della bellezza della vita che può imbastardirsi fino a perdere anche l’angolo più oscuro della vita se così si può chiamare ancora quella della protagonista Armida , di cui si traccia un ritratto psicologico che innesta le sue radici sulla forza ancestrale del vissuto, scavato nelle notti di solitudine di una moltitudine di uomini e donne, rivestiti dal volto brutale della solitudine, della disperazione, del mancato riconoscimento sociale ed umano. Un mondo che si traduce nella finta “normalità” che trova spazio nello stereotipo della verticalizzazione familiare dei ruoli, allora definiti fissi e irremovibili.

Il ruolo della donna secondario e marginale, venduta e sfruttata, amata e odiata da un uomo che rivendica continuamente il suo insano possesso per affermare la sua superiorità proveniente dalla gerarchia sociale consolidata dalla notte dei tempi.

Angoscia, superstizione, ignoranza fanno da contorno alla linea terribilmente marcata della follia che accompagnerà i passi della giovane donna che vive in simbiosi con un’altra figura femminile molto interessante, Leontina, sua parente, scampata all’essere definita “reietta” per una scelta d’amore spregiudicata e che trova la sua salvezza in un matrimonio felice, allontanandosi dal paese natale.

Sarà proprio lei, sfidando la sorte nel periodo buio della Grande guerra, costretta a ritornare dal Belgio , a salvare Armida dal suo rassegnato dolore in quella casa dove serpeggia il disprezzo, la malversazione e la piena disumanizzazione. 
Dal come potevamo essere si passa a quello che siamo diventate di due donne complici nella freschezza della gioventù generosa e poco avara per passare alla dura condizione determinata dall’ingrata sorte che falcia la speranza di essere felici in un mondo di frustrazione e disperazione. 
Donne maltrattate che gridano vendetta ancora oggi in un mondo che è segnato dall’incuria dei sentimenti fissati nell’insano senso di possesso. 
La radice del male oggi come allora per tutte le Armide del mondo, l’essere donna. 
Un ritratto psicologico e antropologico della società rurale del primo Novecento attraverso un linguaggio asciutto e una prosa che incanta. 
Un libro che mi ha fatto vivere, come tutti i libri che sanno cullare , la piacevolezza dell’abbandono alla realtà altra che solo un buon libro sa fare .     

Lettura ed emozione che consiglio vivamente a tutti! Complimenti amica mia !

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