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Sostegni al settore lattiero-caseario, Fanelli attacca Toma: ha disatteso la volontà del Consiglio

In un ordine del giorno approvato dall’Assise di Palazzo D’Aimmo si era valutata la possibilità di estendere i benefici ai produttori, oltre che ai trasformatori. Pochissime le domande pervenute alla Regione


CAMPOBASSO. Bando per il sostegno al settore lattiero-caseario, il capogruppo del Pd Micaela Fanelli attacca il governatore Donato Toma: “La volontà del Consiglio regionale è stata calpestata”.

Il riferimento è al bando, che non è stato modificato come deciso dall’Assise di Palazzo D’Aimmo. “Il 25 luglio – chiarisce Fanelli – con l’atto di Consiglio regionale numero 224, su richiesta mia e di Andrea Di Lucente, si affrontava in modo approfondito la necessità di prevedere che la filiera lattiero-caseario in Molise fosse aiutata concretamente. Si chiedeva, in sostanza, di cambiare un bando che aiutava solo i trasformatori di latte, per estendere i benefici anche a chi, oltre a trasformare, produce. Gli allevatori che garantiscono davvero che il latte sia molisano, esclusi dalla misura, così come richiesto dalle associazioni di categoria”.

Una questione tecnica, dunque, con la necessità di un approfondimento, per valutare la possibilità di allargare la platea dei beneficiari ai produttori. Da qui l’accordo, contenuto in un ordine del giorno firmato da maggioranza e minoranza, che impegnava il presidente Toma a rinviare al 16 settembre l’apertura del termine iniziale per lo ‘sportello’ dell’avviso pubblico, relativo all’azione ‘Aiuti alle Pmi per il rilancio produttivo dell’area di crisi complessa’ – Sezione Quarta – ‘Aiuti alle Imprese operanti nel Settore della produzione dei latticini’. Nel mentre, si doveva arrivare ad allargare la platea.

“E invece, cosa è successo? Che Toma ne ha fatto carta straccia – ha alzato il tiro il capogruppo dem – emanando il bando, non modificato secondo la decisione del Consiglio, ad inizio agosto. Dunque, la volontà di tutti i consiglieri è stata calpestata e la misura si è rivelata un insuccesso clamoroso. Pochissime domande, sia per questo settore che per il tessile. Se si duplica un bando e soprattutto non si opera un’attenta analisi dei fabbisogni, se non si ascoltano le associazioni di categoria e si è onniscienti, questo è il risultato. Un pessimo finale nel metodo, che schiaffeggia la maggioranza e le minoranze consiliari. E soprattutto dagli esiti disastrosi”.

Da qui l’appello al governatore, “a cambiare metodo e merito” e “a emanare i bandi per le imprese e il lavoro, che ne hanno un disperato bisogno”. Ai consiglieri la Fanelli pone invece una questione di metodo.

“Inutili – ha affermato – le nostre riunioni di Consiglio e le decisioni ivi assunte, se non vengono minimamente considerate. Inutile e anche imbarazzante la mediazione del sottosegretario, se poi non si pone in atto quanto concordato. Sminuire sempre minoranza e maggioranza può sembrare la via più semplice, ma non premia mai. Né che si voglia continuare a fare politica, né che si torni a indossare gli abiti di cittadino. In particolare in una piccola comunità, più che sulle regole, lo stare insieme si dovrebbe reggere sul rispetto e la gentilezza. Ma evidentemente – ha concluso – in Molise con Toma governatore, così non è”.

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