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Sanità molisana ostaggio di ombre e veleni: nemmeno la prova della piazza è servita

Dopo la partecipata manifestazione promossa da Forum e comitati, continuano le prese di posizione per evitare che lo scontro tra regione e struttura commissariale possa far perdere al Molise la possibilità di accedere ai fondi statali per l’ospedalità pubblica. Intanto il medico termolese Giancarlo Totaro lancia l’allarme: “Dal nosocomio di Larino continuano a portare via apparecchiature, come se si trattasse di una macchina in rottamazione”. E l’europarlamentare Aldo Patriciello risponde alle accuse del consigliere regionale 5Stelle Andrea Greco: “Sono stato tra i primi a proporre di realizzare a Larino un centro di ricerca specializzato per la cura delle malattie infettive”


CAMPOBASSO-LARINO. Il 17 giugno, termine ultimo per l’invio del progetto di fattibilità al Ministero della Salute per l’attivazione del Covid Hospital regionale al Vietri di Larino, è sempre più vicino e in queste ore continuano le sollecitazioni a superare lo scontro in atto tra la struttura commissariale e Asrem per evitare che anche questa opportunità, auspicata da più parti, possa andare perduta.

L’associazione “Padre Giuseppe Tedeschi”, in una nota rivolta al governo e firmata da Lidia De Santis e Roberta Iacovantuono, ha sollecitato “ogni utile chiarimento per evitare l’esclusione del Molise dall’accesso ai fondi nazionali per il potenziamento della rete ospedaliera e territoriale, dall’immissione in ruolo di personale sanitario ed all’acquisto di attrezzature innovative”.

L’associazione ha adombrato il sospetto che la confusione che regna in questi giorni su un tema così importante e nell’imminenza della scadenza fissata dalla circolare ministeriale del 29 maggio scorso, “sia funzionale a tutti coloro che osteggiano il potenziamento del sistema sanitario pubblico e che nel periodo di commissariamento statale 2007-2020 hanno contribuito a indebolire la sanità pubblica con scelte opinabili che non hanno eliminato il disavanzo finanziario, hanno spostato posti letto, esami diagnostici e attività ambulatoriali verso le strutture private, e non hanno garantito i livelli essenziali di assistenza ai cittadini”.

“Si tratta di capire – hanno concluso De Santis e Iacovantuono – se il mancato riscontro alle sollecitazioni sottoscritte da 100 sindaci, forze politiche e sociali, associazioni e comitati, si ponga in linea con le scelte dei governi succedutisi dal 2007 al 2020 o se al contrario sia addebitabile all’eccesso di pressione esercitato dalla pandemia sul Ministero della Salute.”

Nel frettempo, dopo le accuse che il consigliere regionale 5Stelle Andrea Greco ha lanciato in piazza all’indirizzo dell’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello, quest’ultimo non ha esitato a rispondere. “Sono stato tra i primi – ha affermato Patriciello – a proporre al sindaco di Larino la realizzazione di un centro di ricerca specializzato per la cura delle malattie infettive, ma l M5S molisano, secondo il deputato europeo, “è ostaggio della dittatura demagogica di Greco, impegnato in un’altra battaglia, tutta personale: far aumentare i propri consensi e i “like” sui suoi social, nella speranza di offuscare le proprie responsabilità nella sconfitta elettorale alle ultime regionali.”

Sulla questione Vietri è intervenuto anche il medico termolese Giacarlo Totaro che, attraverso una lettera aperta indirizzata al sindaco di Larino Pino Puchetti, ha chiesto di vigilare affinchè si ponga fine al “trasferimento di macchinari e apparecchiature ancora presenti nei reparti e laboratori del nosocomio frentano, verso altri presidi ospedalieri della regione”; un fatto già denunciato in più occasioni dai comitati e confermato dallo stesso Totaro, per il quale questo è il primo passo se si vuole davvero evitare di considerare il Vietri un “elemento in rottamazione” come purtroppo sta accadendo oggi.

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