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Batosta della Corte dei conti sul Comune di Isernia: amministratori a rischio stangata

Con deliberazione n. 57/2020 la magistratura contabile torna a rilevare una serie di criticità già evidenziate in passato in merito al funzionamento dei controlli interni e trasmette gli atti alla procura regionale della Corte dei conti: pericolo di sanzioni da un minimo di cinque fino ad un massimo di venti volte la retribuzione mensile lorda per i responsabili


ISERNIA. Una nuova batosta sul Comune di Isernia, dopo il deficit strutturale che ha costretto alla risoluzione del contratto con il dirigente dell’Area Tecnica Giuseppe Cutone, arriva dalla Corte dei conti, sezione di controllo del Molise.

Con deliberazione n.57/2020 adottata il 23 luglio scorso e depositata il 3 agosto, inerente alla verifica del funzionamento dei controlli interni del Comune di Isernia, i giudici contabili Lucilla Valente (presidente), Domenico Cerqua (referendario) e Ruben D’Addio (referendario, relatore) censurano il Comune per tutta una serie di criticità, già rilevate negli anni passati.

Ma quel che è peggio, come è possibile leggere nella deliberazione medesima, gli atti sono trasmessi alla procura regionale della Corte dei conti presso la Sezione giurisdizionale per la Regione Molise ai fini di quanto previsto dagli articolo 148, comma 4 del Tuel e articoli 52, comma 4 e 133, comma 1 del Codice di giustizia contabile.

Traducendo in parole povere: gli amministratori responsabili rischiano la condanna da parte della sezione giurisdizionale della Corte dei conti, ad una sanzione pecuniaria “da un minimo di cinque fino ad un massimo di venti volte la retribuzione mensile lorda dovuta al momento di commissione della violazione”.

La questione venne già evidenziata nell’agosto 2019 dal Movimento 5 Stelle di Isernia. A distanza di un anno, dunque, la musica non sembra affatto cambiata.

I rilievi, questa volta, riguardano per la precisione il sistema dei controlli interni; il controllo di regolarità amministrativo-contabile; il controllo di gestione; il controllo strategico; il controllo sugli equilibri finanziari; il controllo sugli organismi partecipati; infine, il controllo di qualità dei servizi.

Le contestazioni si concentrano, ad esempio, sull’adeguatezza e l’efficacia dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dell’equilibrio di bilancio del Comune di Isernia. Si va dai ritardi di trasmissione dei referti, anche di 6 mesi, che testimoniano per la Corte dei conti un “serio indice di carenza del sistema di controllo adottato”, al fatto che ad ogni attività di controllo “risulta addetta una sola unità di personale e non sono intervenute modifiche nel sistema dei controlli interni al fine di ottenere maggiore integrazione tra le singole tipologie di controllo”.

Ancora, nel rapporto inviato dal Comune ai magistrati – un questionario diviso in 8 sezioni – si afferma che “l’ente avrebbe dato seguito alle osservazioni della Sezione sull’adeguatezza e sul funzionamento dei controlli interni, ma alla domanda sulle intervenute modifiche nel sistema controlli in una ottica di maggiore integrazione e raccordo tra le singole tipologie di controllo ha risposto negativamente, confermando che nulla è cambiato rispetto agli esercizi pregressi”.

Censure, ancora, circa le lungaggini dei tempi di pagamento, per quanto migliorate rispetto al passato, e in merito alla sanatoria degli atti viziati da irregolarità emerse con controlli ex post (23 su 25).

Dal punto di vista del controllo di gestione l’ente, sempre secondo la Corte dei conti, “non si è tuttora dotato di un sistema di contabilità economica fondato su rilevazioni analitiche per centri di costo per valutare al meglio l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa. Si tratta, dunque, di un controllo di gestione ancora rudimentale, che – come rilevato – non è ancora in grado di influenzare le attività in svolgimento determinando la riprogrammazione degli obiettivi per correggere le criticità riscontrate.

Ancora, i report periodici per il controllo di gestione non sono tempestivi e aggiornati nel fornire informazioni utili alle decisioni da prendere. Nel dettaglio si osserva che il tasso medio di copertura dei costi e servizi, nel 2017 era del 40 per cento, mentre per il 2018 si è flesso al 25”.

Infine, secondo la magistratura contabile, “permane per il 2018 il quadro critico dal punto di vista dei controlli sugli organismi partecipati già rilevato per il 2017, che non è giudicato positivamente sotto il profilo della sua corretta e integrale applicazione e che merita particolare attenzione anche in fase di programmazione, da parte del Comune, considerata la quantità delle sue partecipazioni”.

Pasquale Bartolomeo

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