Cinquanta racconti scritti da Domenico Di Iorio. Tra le vicende anche l’invenzione del ‘Citrato effervescente del Molise’
CAMPOBASSO. Storia, narrativa e costume. C’è un po’ di tutto, ma soprattutto c’è uno spaccato di un paese e di una comunità che stava uscendo dal dopoguerra, nel libro ‘Le storie bussesi degli anni ‘50’, scritto da Domenico Di Iorio e pubblicato da Editrice Lampo, che sarà presentato domani, giovedì 13 agosto alle 21.30 a Busso, in piazza Nicola Santangelo.
Cinquanta racconti, per illustrare la vita bussese di 70 anni fa, come scrive il manager Lucio Sepede, originario anche lui del paese. La presentazione avverrà nel luogo che, come è scritto nel libro, una volta era l’aria de la terra (aia pubblica in terra battuta) dove veniva ‘trescate’ (trebbiato) il grano.
Un grande spazio che divenne il punto di riferimento della vita del paese da quando negli anni trenta Don Necola Mastesozie, al secolo Nicola Di Iorio, vi fece costruire ‘lu zampille’, la fonte, l’abbeveratoio pubblico e ‘lu cutine’ (lavatoio pubblico) e vi fece piantare tanti olmi e qualche acacia.
Di Iorio fu un grande innovatore sia nella vita pubblica che in quella professionale. Infatti fu premiato nel 1927 come farmacista, con la medaglia d’oro di prima classe dall’Accademia Fisico-Chimica Italiana per l’invenzione del “Citrato effervescente del Molise”.
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