HomeNotizieCRONACACoronavirus, la telefonata dall’Asrem: sei positivo. Poi la quarantena a oltranza

Coronavirus, la telefonata dall’Asrem: sei positivo. Poi la quarantena a oltranza

Ancora segnalazioni da parte di cittadini che hanno contratto il Covid e sono in isolamento da tempo in attesa di una convocazione per il tampone di controllo


ISERNIA. Tamponi tardivi, gente reclusa e assenza di informazioni da parte delle autorità sanitarie. Una triade di elementi che rappresenta ormai una costante della quotidianità in Molise al tempo del Covid.
Un’ennesima segnalazione di disservizio giunge in redazione a isNews. A scrivere è la giovane Irene Favellato di Fornelli, che rappresenta le istanze di una serie di famiglie finite in quarantena e in attesa di un secondo tampone, che però lamentano la mancanza di istruzioni sul da farsi.

“In particolare, una ragazza – racconta Irene riferendosi all’amica Ilenia Ucci – ha effettuato il primo tampone il 21 ottobre e contestualmente è stata messa in quarantena fino al 1° novembre”. Ma, a dodici giorni dalla data ultima di isolamento, è ancora in attesa di effettuare il secondo test di controllo. In quarantena con lei è finita chiaramente anche la sua famiglia, senza che nessuno abbia però effettato il tampone. Ma c’è di più. La giovane – riferisce ancora Irene – “non ha ricevuto nessun certificato scritto, bensì ha appreso della sua positività da una telefonata”.

Analoga vicenda riguarda Gianluca Favellato, fratello di Irene, il quale ha effettuato il primo tampone il 23 ottobre e anche lui attualmente è ancora in quarantena e in attesa del secondo, insieme alla sua famiglia e a un’anziana di 88 anni che però vive sola. Per il ragazzo, che dichiara di avere dei sintomi, è stata prenotata una visita domiciliare da parte dell’Usca che però non è mai stata effettuata.

“Inizialmente siamo stati contattati dai medici che hanno preso in carico il nostro caso – testimoniano i protagonisti – e che sembravano essere molto disponibili, ma successivamente assenti. Tra questi, una dottoressa che attualmente risulta essere addirittura in malattia e il suo sostituto è inesistente. Proviamo a contattare insistentemente l’Asrem – prosegue la denuncia – ma senza ricevere risposte o, se rispondono, parliamo con il centralinista che però, non riesce a farci avere nessuna comunicazione con alcun reparto”.

“Capiamo la situazione, – concludono – ma sarebbe giusto ricevere almeno una risposta piuttosto che sentirci dire ‘è inutile chiamare perché gli infermieri sono presenti nei reparti ma non rispondono’. Abbiamo contattato finanche le forze dell’ordine. Speriamo che la situazione cambi al più presto perché è assurdo che noi, come altre persone nella nostra stessa situazione, si ritrovino a essere costretti in casa aspettando una chiamata che non ci sarà mai”.

 

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