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Isernia: soste blu, indagati il sindaco d’Apollonio e la Giunta comunale

Per 10 persone l’ipotesi è quella di abuso d’ufficio: oltre all’esecutivo, sotto inchiesta finisce anche l’ex dirigente Cutone. Nel mirino della procura la transazione con la ditta che si è aggiudicata il servizio dei parcheggi a pagamento. Il primo cittadino sereno: “Non c’è niente del genere. Sono sereno e non ho nulla da nascondere. Vale per me e per gli assessori che hanno votato all’unanimità per mettere a posto le cose a esclusivo vantaggio dell’ente”


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Il sindaco Giacomo d’Apollonio, l’intera Giunta comunale e l’ex dirigente dell’Area tecnica Giuseppe Cutone indagati per abuso d’ufficio nella tribolata vicenda della gestione dei parcheggi a pagamento.

È di questi giorni la notifica della richiesta di proroga del termine – di altri sei mesi – delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale di Isernia nei confronti di dieci persone. Ma il procedimento in questione, di cui nulla si era saputo prima d’ora, risale a oltre un anno fa e avrebbe subito uno stop forzato a causa dell’emergenza Covid nel periodo del primo lockdown. Secondo quando appreso da isNews, la Procura starebbe seguendo più di un filone d’indagine e, dunque, non è escluso che tra le persone sotto ‘esame’ ci siano anche altre figure tecniche in servizio (anche in passato) al Comune di Isernia.

giunta dapollonio completaDi sicuro, a essere indagati in questo procedimento, oltre al sindaco e all’ingegnere Cutone, figurano gli assessori Domenico Chiacchiari (titolare fino al maggio dell’anno scorso della delega ai parcheggi), Antonella Matticoli (subentrata nella delega per decisione del primo cittadino), Linda Dall’Olio, Sonia De Toma (oggi non più parte della Giunta comunale), Pierpaolo Di Perna, Emanuela Guglielmi, Eugenio Kniahynicki e il vicesindaco Cesare Pietrangelo.

La vicenda al centro delle indagini riguarda il famigerato appalto dei parcheggi a pagamento: sotto la lente della procura d’Isernia, in particolare, sarebbe finita la transazione tra il Comune di Isernia e la AJ Mobilità, ditta di Spoleto che si è aggiudicata il servizio nel 2019.

isNews ha contattato telefonicamente il sindaco d’Apollonio, che non si è sottratto alle domande. “Non ho ancora ricevuto nulla, ma ho saputo qualcosa – ha detto il primo cittadino – In ogni caso sono tranquillissimo e non ho nulla da nascondere. La mia coscienza è a posto e sono certo non ci sia nessun abuso d’ufficio. Siamo in una fase assolutamente preliminare, non si può neppure parlare ancora di avviso di garanzia, ma di semplice prosecuzione di indagini per accertare eventuali profili penali. Ricordo – ha sottolineato – che comitati e sindacalisti vari hanno presentato varie denunce, nei mesi scorsi, nei confronti miei, della Giunta e dell’Ufficio tecnico, come annunciato da loro stessi a mezzo stampa. Dunque, la procura fa il suo lavoro mentre io, se sarà il caso, mostrerò le carte quando sarà il momento e avrò modo di dimostrare aver lavorato nell’esclusivo interesse dell’ente”.

Alla domanda se sia convinto che lo stesso modus operandi sia stato seguito anche dalla Giunta, d’Apollonio spazza via ogni dubbio: “Abbiamo messo a posto le cose per riparare a danni fatti da altri. Chi ci ha denunciato fa confusione tra eventuali profili penali e amministrativi. Ricordo a tutti che io stesso ho presentato una relazione dettagliata, in procura, su quanto accaduto nella vicenda del numero dei parcheggi blu che non rispettava la volontà del Consiglio comunale. Proprio perciò abbiamo proceduto, su parere del legale dell’ente, a fare la transazione con la ditta votando una delibera ad hoc all’unanimità”. Il sindaco ricorda anche come alcuni assessori, circa un anno fa, siano stati chiamati come persone informate sui fatti negli uffici della procura. “Ma poi non abbiamo saputo più nulla – assicura – Quello che so per certo è che tutti noi abbiamo lavorato a vantaggio dell’ente e di nessun altro. Per esperienza, ci tengo a dire che l’abuso d’ufficio è il primo reato ipotizzabile nella pubblica amministrazione, ma anche il primo a cadere in fase istruttoria, se non poggia su altre ipotesi di reato che qui non ci sono. Bisogna dimostrare di aver creato un ingiusto profitto o un danno. Ma non c’è nulla del genere. Lo ripeto: non ho e non ho mai avuto interessi diversi da quelli del Comune”.

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