HomeNotizieCRONACAMinacce sui social a Mattarella, indagato un professore dell’Università del Molise

Minacce sui social a Mattarella, indagato un professore dell’Università del Molise

Marco Gervasoni risulta coinvolto nell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma per “offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere”. I messaggi prendono di mira le scelte fatte dall’Italia nella lotta al Coronavirus. Il rettore Brunese prende le distanze e condanna questo tipo di atteggiamenti: “Assoluta fiducia nell’operato della magistratura”


CAMPOBASSO. Minacce e offese social al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: coinvolto anche un professore dell’Università del Molise. Si tratta di  Marco Gervasoni, 53 anni nato a Roma. Figura tra gli 11 indagati del procedimento avviato dalla Procura capitolina. 

La notizia è trapelata dopo le perquisizioni, svolte nei confronti del docente Unimol e delle altre persone coinvolte nel procedimento coordinato dai sostituti procuratori Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito, che hanno affidato ai carabinieri del Ros del reparto anticrimine l’attività istruttoria.

Tra gli indagati figurano anche un pensionato, un ottico, due giornalisti di testate online, l’impiegato amministrativo di un ospedale di Roma e uno studente. Sono accusati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere. Tre degli indagati sono militanti di estrema destra, che avrebbero avuto contatti tra loro nelle strategia legata ai messaggi minacciosi postati sui social network.

I messaggi sono stati pubblicati dall’aprile del 2020 e fino al febbraio del 2021 e prendono di mira le scelte fatte dall’Italia per contrastare la diffusione del Coronavirus. 

Immediata la presa di posizione del rettore dell’Unimol Luca Brunese. “Appresa dagli organi di informazione la notizia che un docente dell’Università degli Studi del Molise sarebbe coinvolto nell’indagine giudiziaria per offese sui canali social al Presidente della Repubblica scrive in una nota – esprimo i più alti sensi di stima e la più profonda solidarietà nei confronti del presidente Mattarella – già ospite della nostra Università nel 2016 –, oltre che l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura”.  

Il rettore ribadisce “la ferma condanna dell’Università rispetto a comportamenti o atteggiamenti che possano in qualunque modo ledere i valori e le istituzioni fondanti della Repubblica italiana e, seguendo gli sviluppi  effettivi dell’inchiesta, è pronto a prendere, insieme agli organi accademici, ogni provvedimento necessario per tutelarli”.

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