Ecomuseo del Matese: combattere lo spopolamento con la forza della comunità e della fede

Il progetto, denominato ‘Terre di Spiritualità’, è stato presentato questa mattina a Castelpetroso alla presenza dei rappresentanti di 17 associazioni e 13 comuni aderenti. GUARDA IL VIDEO


CASTELPETROSO. È stato presentato questa mattina a Castelpetroso il progetto per la creazione di un EcoMuseo del Matese, denominato ‘Terre di Spiritualità’. Si tratta di un progetto volto a valorizzare e rilanciare un’ampia fetta di territorio che si estende dal Matese fino a Sant’Elena Sannita. Vi hanno aderito 17 associazioni e 13 comuni sia della provincia di Campobasso sia di Isernia: Bojano, Campochiaro, Cantalupo del Sannio, Castelpetroso, Colle d’Anchise, Guardiaregia, Macchiagodena, Roccamandolfi, San Massimo, San Polo Matese, Santa Maria del Molise, Sant’Elena Sannita, Spinete. A relazionare sulla presentazione, il sindaco di Castelpetroso Michela Tamburri e il direttore regionale della pastorale del turismo della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise Mario Ialenti.

Il progetto di rigenerazione che mira anche a combattere lo spopolamento della regione è stato lanciato idealmente dall’Arcivescovo GianCarlo Bregantini, per favorire e promuovere il dialogo tra le differenti realtà creando una vera e propria rete. Per gli ideatori del progetto, la condivisione è basilare per diffondere la cultura dell’accessibilità così come il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio è fondamentale per generare attenzione all’accessibilità in maniera diffusa e la collaborazione con soggetti diversi fra loro è necessaria affinché, in tutti i contesti del vivere associato, maturi e si concretizzi una cultura “for all”.

L’obiettivo è quello di dare vita ad un progetto di sviluppo locale aggregato e di rete che innesti processi di innovazione sociale, coesione e inclusione attraverso la valorizzazione del patrimonio religioso, culturale, ambientale, esperienziale turistico dei rispettivi ambiti territoriali volto alla costruzione di un benessere di tutte le comunità per la realizzazione della Destinazione turistica ‘Ecomuseo del Matese – Terre di Spiritualità’.

Il Progetto mira innanzitutto al coinvolgimento dell’intera comunità. In particolare, si vuole far nascere un laboratorio di sviluppo locale, coesione e inclusione in grado di favorire la rivitalizzazione dell’economia locale: un percorso che propone l’area del Matese come un grande laboratorio di innovazione sociale e culturale di rilevanza nazionale ed europea, luogo di sperimentazione di metodologie, buone pratiche e per il contrasto all’abbandono e il recupero delle aree interne che sono valore aggiunto e non negatività. Il territorio del Matese inteso non solo come luogo fisico, ma come l’insieme delle culture, delle relazioni, degli attori che hanno vissuto e fanno riferimento ad esso e del suo patrimonio materiale e immateriale. In particolare il turismo religioso e la forte spiritualità che si intreccia con i luoghi, i centri storici, le contrade rurali, le comunità, le persone, le produzioni. Il Progetto si pone come obiettivo di mettere in connessione tutte le realtà territoriali, civili ed ecclesiastiche, che intendono avviare un percorso di collaborazione sulla costruzione di reti efficaci e sostenibili di ideazione, formazione e promozione di esperienze di turismo conviviale. La costruzione della rete permetterà a tutti gli attori coinvolti di armonizzare gli obiettivi, di definire uno stile e di adottare un linguaggio condiviso. Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici viene elaborato un piano di sviluppo locale partecipato e sviluppato con il coinvolgimento dei cittadini, attori della trasformazione, che preveda la realizzazione di una destinazione turistica caratterizzata prevalentemente sul tema del turismo religioso, spirituale ed esperienziale con un obiettivo ambizioso ulteriore: il posizionarsi come meta complementare per i viaggiatori, pellegrini e turisti che andranno a Roma per il Giubileo 2025.