Uno scenario a tinte fosche quello che emerge dai dati di Unioncamere
CAMPOBASSO/ISERNIA. Frena la vitalità del sistema produttivo italiano per effetto della guerra e del caro energia. Situazione che in Molise è ancora più evidente. Quello che si delinea è infatti uno scenario drammatico.
È infatti quello che emerge dai dati Movimprese di Unioncamere – InfoCamere, elaborati dall’Ufficio Rilevazioni Statistiche e Osservatori Economici della Camera di Commercio del Molise, a partire dalle risultanze del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative al III trimestre del 2022.
In Molise il saldo, la differenza, cioè, tra iscrizioni e cessazioni, diventa addirittura negativo e pari a -9 unità: negli ultimi quindici anni non era mai successo che il trimestre estivo si fosse chiuso con un valore negativo.
Come detto, il bilancio del trimestre è il risultato del rallentamento delle iscrizioni, in calo del 27,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre le cessazioni restano in linea con quelle dello scorso anno (248 a settembre 2022, 241 a settembre 2021).
Complessivamente, alla fine del terzo trimestre, la base imprenditoriale del Molise può contare su 34.771 imprese, con un tasso di crescita trimestrale di -0,03% (nel corrispondente trimestre del 2021 il tasso di crescita trimestrale si era attestato a +0,25%).
A livello territoriale e ragionando in termini relativi, insieme al Molise, solo la Sicilia registra uno stallo demografico (-0,02% il tasso di crescita per questa regione). Per il resto, al netto della piccola Valle d’Aosta che fa un +0,46%, meglio di tutte ha fatto la Puglia (+0,35%), seguita da Trentino Alto Adige (+0,34%), Lazio (+0,33%) e Lombardia (+0,32%). Nel complesso, il Nord-Ovest ha fatto segnare il rallentamento meno marcato (+0,25% contro +0,37 dell’estate 2021) mentre il Mezzogiorno ha visto dimezzata la velocità di crescita della propria base imprenditoriale (dallo 0,4% di dodici mesi fa allo 0,2 di quest’anno).
A livello settoriale e tornando ai dati regionali si registrano difficoltà per il settore turistico, per le attività finanziarie e assicurative, per le attività immobiliari e per l’agricoltura che vedono peggiorare i rispettivi tassi di crescita rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Relativamente alle forme giuridiche, si registra un saldo positivo per le società di capitali e per le altre forme giuridiche: il relativo tasso di crescita risulta in ogni caso in peggioramento a distanza di un anno. Chiudono il trimestre con un numero di cessazioni maggiore del numero delle iscrizioni sia le società di persona che le ditte individuali.