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Le case di Rio Vivo non sono abusive: la Cassazione accoglie il ricorso dei cittadini

Le abitazioni costruite nel quartiere a Sud di Termoli erano considerate edificate su terreno demaniale


CAMPOBASSO. Le case di Rio Vivo a Termoli non sono abusive. Importante pronunciamento della Seconda sezione civile della Suprema Corte di Cassazione, che con sentenza numero 5310 di oggi, 21 febbraio, ha accolto le ragioni dei privati residenti nel quartiere a Sud di Termoli, accogliendo il loro ricorso sull’appartenenza dell’area occupata al patrimonio disponibile dello Stato.

Come chiarisce LaPresse, la Corte di Cassazione, con sentenza pubblicata il 17 gennaio 2023, aveva già accolto il ricorso presentato dal Comune di Termoli contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia del Demanio, in relazione ai terreni a ridosso della costa sud della cittadina molisana, compresi tra il torrente Rio Vivo e località Punta di Pizzo, le cui costruzioni sono state considerate abusive, in quanto ricadenti su zona demaniale.

Oggi la Cassazione, accogliendo la tesi degli avvocati Giovanni Di Giandomenico e Alessio Giacobone, ha cassato la sentenza della Corte di Appello di Campobasso, che aveva confermato la vecchia linea di demarcazione. I terreni che vanno dal torrente e dalla spiaggia di Rio Vivo fino alla località Punta di Pizzo sono stati considerati proprietà dello Stato, e per i residenti di abitazioni che si trovano lungo la fascia a ridosso del mare sono scattati ordini di abbattimento e sequestri. La sentenza della Corte Suprema ribalta la decisione e fa tirare un sospiro di sollievo a oltre mille cittadini.

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