HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Sanità, “traditi dalla politica”: in piazza la rabbia dei precari Covid

Sanità, “traditi dalla politica”: in piazza la rabbia dei precari Covid

Nuova manifestazione di protesta degli Oss a Campobasso, davanti alla sede della Regione


CAMPOBASSO. “Siamo stanchi delle loro prese in giro e per protesta non andremo a votare alle prossime elezioni”. Così i precari del Covid che, questa mattina, sono tornati a far sentire la lroo voce a Campobasso, davanti alla sede della Regione Molise in via Genova. Gli Oss hanno portato di nuovo in piazza la loro rabbia, ormai esasperati per risposte che non arrivano.

“Quanti avvenuto stamane, inoltre, sa ancora più di beffa – scrive in una nota Pmli Molise – Il sit-in di protesta era stato annunciato da giorni, così come la richiesta dei manifestanti, appoggiati da Emilio Izzo, di avere un confronto con il presidente Toma. Presidente che stamane ha ben pensato prima di non farsi trovare nella sede di via Genova; poi, giunto solo in tarda mattinata, ha respinto la richiesta di un faccia a faccia affermando di avere ben altre priorità. Quali? La discussione sullo stato della sanità molisana! Capiamoci! Dopo che per anni non si è fatto nulla, stamane, guarda un po’, non si potevano trovare dieci minuti per comprendere i problemi reali di questi lavoratori. Episodio che ha finito, ovviamente, con l’esacerbare gli animi dei presenti.

Il nostro partito, come sempre, si schiera dalla parte giusta, con questi lavoratori sfruttati fino a che c’era bisogno, illusi e ora trattati in questo modo!”.

Il Pmli rimarca dunque la sua posizione. “Per ottenere successo – si legge ancora nella nota – è necessario che attorno a questi precari si stringano i partiti comunisti, il mondo sindacale, i lavoratori del settore, le masse popolari! Solo lottando uniti si potrà difendere il diritto al lavoro e vedere garantita una sanità pubblica realmente efficiente! Ancora meglio, le rivendicazioni degli Oss, come quelle dei lavoratori del trasporto pubblico su gomma, degli studenti, dei pendolari, devono unirsi!”.

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