HomeEVIDENZARegionali, ‘Molise Domani’ rompe gli indugi: Iannacone ufficialmente sul tavolo del centrosinistra

Regionali, ‘Molise Domani’ rompe gli indugi: Iannacone ufficialmente sul tavolo del centrosinistra

Tra i papabili spuntano pure il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile e il giudice Vincenzo Di Giacomo, corteggiato in passato dal centrodestra. Ma i Cinque Stelle ‘spaccano’. Entro sabato la chiusura del cerchio


CAMPOBASSO. Prosegue il confronto nel centrosinistra in vista delle Regionali di giugno, con l’obiettivo di individuare finalmente il candidato presidente. Se i partiti più rappresentativi della coalizione continuano a ‘mettere a disposizione’ i propri alfieri – per il Pd Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla ma anche Candido Paglione e per i Cinque Stelle Vittorio Nola e Angelo Primiani – mostrandosi timidamente pronti ad accogliere plausibili alternative, a rompere ogni indugio questa sera è stato il movimento Molise Domani che al tavolo delle trattative ha ufficializzato il nome del noto giornalista Domenico Iannacone. Il professionista è stato più volte tirato in ballo, ma apparentemente senza troppa convinzione. Adesso, invece, il gruppo civico ha deciso di premere sull’acceleratore, per guidare probabilmente la coalizione fuori dall’impasse. Ed ha accompagnato la propria decisione con una nota in cui sono spiegate le ragioni della scelta: “Il campo progressista – si legge – non può ignorare i messaggi chiari e forti che vengono dalla realtà. Al contrario, deve comprendere la lezione eloquente che viene dalla cocente sconfitta registrata nelle ultime elezioni regionali lombarde e, ancor più, dalla catastrofe elettorale del Friuli. Dovrebbe essere chiaro, a questo punto, che arroccarsi entro i confini del sistema politico tradizionale e chiudersi nella torre del continuismo politico costituisce una trappola mortale. Bisogna rinnovare se stessi e rompere con il passato per dare una nuova centralità alla Politica e un futuro diverso al Molise scegliendo una vera discontinuità di valori, di programmi e di classe dirigente. Sono settimane e settimane che i soggetti progressisti sono impegnati in discussioni e trattative, in un confronto che rischia di essere logorante e improduttivo. Non ha più senso ed è politicamente dannoso continuare a muoversi su una strada che danneggia credibilità e prospettive. Molise Domani ha atteso con prudenza, con discrezione e con lealtà prima di avanzare una propria proposta. Continuare ad indugiare sarebbe da parte nostra una scelta irresponsabile.

Per questo chiediamo di valutare, qui ed ora, la possibilità di candidare alla Presidenza della Regione Molise il giornalista Domenico Iannacone che non è un politico di professione, ma portatore di una cultura politica chiara e incontestabile. Iannacone si batte da anni per uno sviluppo sostenibile, difende le ragioni dei più deboli, denuncia gli attacchi alla salute dell’ambiente e dei cittadini, ma anche le violenze e gli arbitrii del potere. Questa è la ‘buona politica’. La sola politica dalla quale si può e si deve partire per immaginare un nuovo inizio per la nostra comunità. Senza una rottura profonda con il passato, senza una discontinuità radicale con sostanza e metodi della vecchia politica non vi è futuro per la nostra regione e si finisce per riconsegnare il potere a quella destra che in questi ultimi cinque anni ha devastato il sistema sociale e impoverito la vita dei cittadini molisani. Con Iannacone, proprio per la sua biografia e per la sua autentica e profonda condivisione dei problemi della società, testimoniata anche dalla grande credibilità della quale gode fra i cittadini, – conclude la nota – noi possiamo riaccendere la speranza nel cuore e nella testa dei molisani. Auspichiamo che i rappresentanti del mondo progressista vogliano cogliere l’opportunità di scegliere un candidato presidente pienamente coerente con l’innovativo programma che abbiamo condiviso”.

Ma non è finita. Dai Verdi – riferiscono fonti ufficiose – sarebbe stato avanzato il nome del sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile, professionista stimato che ha promosso nel suo paese un modello di sviluppo vincente e, dunque, un candidato credibile su cui trovare convergenza. Addirittura a spuntare nel dibattito come papabile aspirante presidente anche il giudice Vincenzo Di Giacomo, già corteggiato – senza successo – dal centrodestra alla scorsa tornata elettorale. Su di lui – come anche su Iannacone – ci sarebbe però il ‘no’ del Movimento Cinque Stelle. Ed ecco che – mentre il Pd attende e informa i vertici nazionali del partito delle manovre in corso, senza porre veti – si attendono le mosse proprio dei pentastellati di Conte. Venerdì previsto un nuovo tavolo, con la speranza di chiudere il cerchio.  

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