Lo spazio di ascolto sicuro è stato realizzato grazie soprattutto al significativo contributo del Lions Club International


CAMPOBASSO. I Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso hanno inaugurato, presso la Caserma di via Mazzini, alla presenza del Prefetto di Campobasso Michela Lattarulo, delle più alte cariche civili e militari della provincia, nonché dei rappresentanti della locale Procura della Repubblica nonché della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, una stanza di ascolto ufficialmente denominata ‘Una stanza tutta per sé’.

La stanza di ascolto, situata nei locali della Compagnia Carabinieri di Campobasso, è stata realizzata grazie soprattutto al significativo contributo del Lions Club International di Campobasso, presente all’inaugurazione con i principali esponenti, nonchè promotori dell’iniziativa, il Presidente Eugenio Astore quello del Service Francesco De Bernardo e la Vice Presidente Raffaella Petti.

Si tratta di un luogo allestito con lo scopo di creare un ambiente accogliente per favorire l’ascolto protetto delle vittime di ogni tipo di violenza ed abuso che decidono con coraggio di denunciare. Il locale inaugurato oggi rappresenta il primo presidio promosso dall’Arma nel capoluogo molisano, sulla scia di un’iniziativa già consolidata in ambito nazionale.

In particolare, la stanza per le audizioni protette di donne e bambini e, più genericamente per l’audizione delle vittime vulnerabili, consiste in un ambiente ricreato all’interno della caserma dei Carabinieri, diverso da un qualsiasi altro ufficio, accogliente ed intimo e che possa mettere

le vittime di particolari reati nella condizione di potersi confidare e sporgere una denuncia, in un contesto adeguato che possa quantomeno evitare di acuirne il disagio e la sofferenza. Tale tipologia di reati infatti, per età o situazione della vittima stessa (minori, anziani, disabili, stranieri…) e caratteristiche e crudeltà della tipologia di offesa (coinvolgono la sfera sessuale, violenza di genere, discriminazione razziale, crimini d’odio in generale), hanno un devastante impatto psicologico, condizionando particolarmente chi ne è vittima. In definitiva, un luogo protetto che aiuti la vittima ad un approccio meno traumatico con gli investigatori, dove poter recuperare la sua dignità per ritrovare pace, speranza, supporto da parte delle Forze dell’Ordine e delle istituzioni. Condizioni essenziali per riprendere in mano le redini della loro vita e ripartire da zero.

Tra l’altro, ricordiamo che il legislatore, da ultimo con il D.lgs. 10 ottobre 2022 n. 49 c.d. “’Riforma Cartabia”, ha previsto la registrazione visiva o fonografica delle dichiarazioni assunte da un soggetto che appartenga alle “’categorie protette”, sia che il dichiarante protetto sia vittima, persona indagata o informata sui fatti. Ovviamente tra queste categorie rientrano pienamente i soggetti infermi di mente o che si trovino in una condizione di particolare vulnerabilità (persone offese dai reati trattati in Codice Rosso, persone affette da disturbi comportamentali, persone che abbiano subito violenze o minacce finalizzate ad inquinare le proprie dichiarazioni o che comunque abbiano motivo di temere per la propria incolumità).

La prevenzione, il perseguire e l’assistenza postuma alla violenza ai danni di vittime vulnerabili, rappresentano sicuramente un obiettivo di civiltà, di crescita culturale, ma anche di giustizia ed in tale direzione le Forze di Polizia rappresentano spesso il primo passo per un potenziale percorso di uscita dal circuito della violenza, tanto che dal 2014 l’Arma dei Carabinieri, vista l’emergenza drammatica del fenomeno, si è dotata della “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, costituita da personale opportunamente addestrato ed operante presso i Comandi Provinciali, dove quotidianamente, con competenza professionale mista alla dovuta sensibilità, effettuano la prima accoglienza della vittima, momento sicuramente critico per l’enorme stress emotivo a cui è esposta la persona offesa. Una prima accoglienza, che da oggi presso il Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso avrà una location tutta dedicata.

L’auspicio che si propone l’iniziativa è quello di dare a tutte le vittime vulnerabili un luogo dove possano sentirsi a loro agio per infrangere il muro del silenzio, testimoniando il costante ed incisivo impegno dell’Arma dei Carabinieri nella promozione di una maggiore consapevolezza rispetto al fenomeno della violenza di genere, dentro e fuori la famiglia o all’interno della coppia, perché una società la si può definire civile quando è in grado di proteggere i suoi membri indifesi.