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Bersani in Molise a sostegno di Gravina: “Serve alternativa alla destra, autonomia differenziata suicidio assistito”

Le parole dell’ex segretario del Pd ed ex ministro, oggi in Molise per tirare la volata ai candidati della lista e al candidato governatore del centrosinistra


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Molise laboratorio di un’alleanza tra Pd, M5s, forze di sinistra e movimenti civici, che possa costituire un’alternativa alla destra. Per l’ex segretario del Pd e ministro Pierluigi Bersani, rientrato nei dem dopo lo scioglimento di Art 1, tutto questo è possibile. E l’intesa raggiunta su Roberto Gravina, candidato governatore del centrosinistra, può esserne la dimostrazione.

“Per creare un’alternativa alla destra un’alleanza va fatta – le sue parole a Campobasso, dove è arrivato per tenere una conferenza stampa insieme al candidato governatore del centrosinistra Roberto Gravina, per poi spostarsi a San Martino in Pensilis – L’Ulivo era un incontro profondo, ma un’alleanza si può fare anche con un po’ meno. Il metodo è sempre lo stesso: si parte dalle cose condivise e si fa lo sforzo di rendere compatibile quello che differenzia. Non c’è bisogno di essere uguali per fare una coalizione”.

Un percorso, ha chiarito, necessario per costruire un’alternativa politica al blocco che governa al Paese. E che ha lanciato la proposta dell’autonomia differenziata. “Un suicidio assistito dalla destra”, lo ha definito Bersani, solito sorriso e immancabili metafore. Accolto a Campobasso da un cartello ‘Bentornato segretario. “Io me lo ricordo bene il vecchio presidente della regione, che non è candidato, anche se è candidato tutto il suo quartier generale. Prima i generali liquidavano gli attendenti, qui hanno fatto il contrario. Mi ricordo bene Toma che diceva che l’autonomia differenziata può essere un’opportunità, ma quale opportunità, se si crede che va tutto bene tanto vale spararsi. Qui si svende il territorio, a meno che non si crede alle cose incredibili che dice Calderoli. La torta è quella, se lasci le briglie sciolte i più forti si prendono tutto e per il Molise il rischio è grande”.

Da qui alle battaglie che devono essere quelle del centrosinistra, partendo dalla sanità, efficiente e per tutti. “La regionalizzazione dei servizi sanitari non è stato un fallimento – ha affermato Bersani – certo se come il Molise sei una regione commissariata da 14 anni sei nei guai, perché non hai neanche gli strumenti per organizzarti e per reagire”. Gli altri temi sono la lotta alle diseguaglianze e al lavoro precario, l’occupazione, ma “la buona occupazione”, la contrarietà alla revisione del sistema del reddito di cittadinanza, “strumento che c’è in tutta Europa e che è stato modificato da questo governo per risparmiare tre miliardi da spendere per un condono, lasciando senza sussidio il 40% di famiglie beneficiarie”.

“C’è bisogno di investimenti – il riferimento di Bersani al Pnrr – non è mai successo che un governo appena insediato si sia trovato con 200 miliardi da spendere. Sembra che gli sia arrivata una disgrazia, dopo nove mesi non hanno ancora detto cosa vogliono aggiustare di quel piano”.

Quindi il dialogo con Gravina, che ha chiarito i termini dell’alleanza progressista, della sintesi trovata dalla coalizione sulla sua figura, dei punti salienti del programma elettorale. “Per cambiare questa regione non serve promettere miracoli, ma ci vogliono le persone nuove – ha detto Gravina – votando noi il Consiglio regionale si rinnoverà per i due terzi”.

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