HomeNotizieCRONACADecine di persone in ospedale dopo aver mangiato tonno: 12 arresti

Decine di persone in ospedale dopo aver mangiato tonno: 12 arresti

Nuovi sviluppi nell’indagine del Nas. Effettuate perquisizioni anche a Campobasso


TRANI/CAMPOBASSO. Nuovi sviluppi nell’indagine del Nas sul caso del tonno adulterato con i nitrati e venduto in tutta Italia che a maggio dello scorso anno coinvolse anche il Molise.

Come riporta La Repubblica, sono 18 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Trani sulle sofisticazioni alimentari. Di questi, cinque sono finiti in carcere e sette ai domiciliari. Le altre sei persone coinvolte sono state raggiunte da provvedimenti che prevedono divieto o obbligo di dimora.

Le indagini, si diceva, seguono i nove decreti di perquisizioni eseguiti dai carabinieri del Nas di Bari, con la collaborazione dei colleghi di Napoli, Taranto, Foggia, Campobasso e Salerno, nel maggio del 2022 a carico non solo di una impresa ittica di Bisceglie ma anche di due laboratori privati e accreditati di Avellino in cui si svolgevano le analisi sul prodotto lavorato nell’azienda biscegliese. Esami, questi, da cui non sarebbe emersa la presenza di additivi illeciti negli alimenti.

A far partire le indagini della magistratura di Trani, che hanno portato alla iscrizione nel registro degli indagati anche di imprenditori e dipendenti di alcune imprese ittiche, è stata l’intossicazione alimentare che ha colpito una decina di persone in diverse province italiane (tra cui una famiglia di Pezze di greco, contrada di Fasano nel Brindisino) e dovuta al consumo di tonno pinna gialla.

Secondo quanto accertato all’epoca dei fatti, il prodotto ittico, prima della sua immissione in commercio da parte dell’azienda di Bisceglie, sarebbe stato ‘decongelato e adulterato con sostanze non consentite’, riferirono gli investigatori per ‘esaltarne l’aspetto e il colore ma rendendolo di fatto nocivo per la salute dei consumatori’.

Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata, tra l’altro, all’ adulterazione di sostanze alimentari, frode e falso inerenti l’attività di produzione e commercio di prodotti ittici in tutto il Paese.

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