HomeLifestyleCasa da gioco in Molise, è ancora un'ipotesi verosimile?

Casa da gioco in Molise, è ancora un’ipotesi verosimile?

Il Molise, piccolo gioiello nascosto tra le verdi colline del sud Italia, è in attesa di un segnale positivo dai piani alti che potrebbe portare a una svolta significativa nella regione. Molti appassionati di giochi sognano infatti da tempo la possibilità di vedere un casinò fisico nel cuore della regione, ma questa aspettativa è rimasta finora insoddisfatta. 

Una terra colma di castelli medievali, un’affascinante bellezza naturale e un prezioso patrimonio culturale: l’antico Sannio è una regione che da tempo ha catturato l’immaginazione degli amanti dei casinò, con l’intento di rinvigorire anche l’interesse turistico. 

Tuttavia, nonostante le speranze e le aspirazioni di molti, molisani e non, la regione non ha ancora visto materializzarsi la prospettiva di un casinò fisico. La domanda sorge spontanea: quanto è veramente realistica l’ipotesi di avere una sala da gioco nel Molise?

Infatti, ad oggi, se un cittadino molisano desiderasse provare i giochi da casinò, il suo unico ricorso rimarrebbe quello di iscriversi a una piattaforma di casino online: una realtà alla quale molti appassionati si sono dovuti adattare, ma il desiderio di un casinò fisico nel Molise continua a essere un sogno coltivato da più parti.

Tra ambizioni e opportunità: i casinò proposti

Nel 2012, l’allora presidente della provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, propose un’idea audace: trasformare il Molise da regione a comune d’Italia e creare due casinò, uno lungo la costa e l’altro nelle affascinanti terre montagnose dell’alto Molise.

L’idea di Mazzuto, benché provocatoria, riflette un sentimento diffuso ancora oggi tra i politici locali: molti credono che l’apertura di un casinò potrebbe rivitalizzare l’economia e il turismo in questa regione tranquilla e, allo stesso tempo, suggestiva. In particolare, la località scelta per questa impresa ambiziosa sarebbe Campitello Matese, il centro montano della provincia di Campobasso.

Secondo l’Associazione italiana per l’incremento turistico (Anit), che rappresenta i comuni interessati ad ospitare queste strutture, il vecchio modello di monopolio pubblico ha mostrato i suoi limiti: infatti, si sta ancora cercando una gestione che coinvolga anche il settore privato, con gli enti locali incaricati principalmente di regolamentare e riscuotere le royalties. Tuttavia, fino a oggi, nessun deputato o senatore molisano ha presentato un piano concreto per l’apertura di un casinò, il che pone la regione in una posizione svantaggiata rispetto ad altre che hanno abbracciato il cambiamento.

Se questo progetto non dovesse concretizzarsi, ci sono alternative che potrebbero essere considerate, anche se al di fuori dei confini regionali, nel sud Italia. 

Ad esempio, la vicina Selva di Fasano in Puglia è stata oggetto di discussioni per l’apertura di un casinò nel corso degli anni. Infatti c’è già un precedente storico: il Selva’s Cottage Club, un casinò abusivo, fece la sua comparsa sulle colline brindisine nel lontano luglio 1948, attirando l’attenzione dei militari anglo-americani e della comunità locale. Nel 2010, il sindaco Lello Di Bari, ispirato dall’approvazione dell’ex-presidente del Senato Renato Schifani, mostrò interesse per un nuovo casinò a Selva di Fasano, ma dovette ritirare il progetto l’anno successivo a causa dell’opposizione dei cittadini.

In conclusione, l’apertura di un casinò fisico in Molise è un sogno che continua ad alimentare speranze e discussioni. Mentre l’idea ha il potenziale per dare nuova vita all’economia e al turismo della regione, resta da vedere se i politici locali riusciranno a superare le sfide e a portare a termine questo ambizioso progetto. Nel frattempo, i residenti del Molise che desiderano provare i giochi da casinò possono farlo solo attraverso le piattaforme di casinò online, in attesa di un futuro in cui potrebbero vedere fiches e carte da gioco reali e croupier in carne ed ossa.

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