Sono trascorsi due anni e mezzo dalla tragedia costata la vita a Maurizio Tortola e Rossana Di Noia. L’appello alla Procura a chiudere le indagini preliminari


ISERNIA/SULMONA. Un appello, accorato, alla Procura di Sulmona, affinché si proceda alla chiusura delle indagini preliminari e “all’auspicata richiesta di rinvio a giudizio per l’automobilista indagato per omicidio stradale”.

A lanciarlo – insieme allo Studio 3A che li assiste – sono i familiari di Maurizio Tortola e Rossana Di Noia, i due fidanzati di 32 e 30 anni morti a seguito dell’incidente stradale accaduto nel luglio del 2021 lungo la Statale 83 Marsicana, in territorio di Barrea.

Quel maledetto giorno i due giovani erano diretti al lago di Villetta Barrea per una gita, a bordo di una moto che si è scontrata frontalmente con una Audi A4 guidata da un 48enne di Campobasso che procedeva in direzione opposta.

“In seguito ai gravissimi politraumi riportati nell’impatto con il veicolo e poi con la rovinosa caduta sull’asfalto – ricorda in una nota lo Studio 3A – i due fidanzati sono deceduti. Un dramma che, oltre ovviamente ai congiunti delle vittime, ha profondamente scosso non solo la comunità di Isernia, dove la coppia era molto conosciuta e ben voluta, ma anche quella pugliese di Minervino Murge, in provincia di Barletta-Andria-Trani, di cui Rossana era originaria e dove abitano tuttora i suoi genitori”.

La Procura di Sulmona, competente per territorio, ha da prassi aperto un procedimento penale e ha iscritto nel registro degli indagati il conducente dell’auto con ipotesi di reato di omicidio stradale e ha disposto l’autopsia sulle salme dei due giovani, incaricando l’anatomopatologo Ildo Polidoro.

Alle operazioni ha partecipato, come consulente medico legale per le parti offese anche il Aldo Di Fazio messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui si sono affidati, per essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso l’Area manager per la Puglia Sabino De Benedictis, i familiari di entrambi i giovani, insieme all’avvocato Marco Bevilacqua del Foro di Isernia.

“Ma da allora – spiegano dallo studio legale – nonostante le innumerevoli richieste di accesso agli atti e di conoscere lo stato dell’arte del procedimento, l’unico riscontro ottenuto riguarda i risultati della perizia medico legale, che non hanno fatto che confermare come la morte dei due fidanzati sia stata dovuta esclusivamente alle lesioni causate dall’incidente e come siano risultati entrambi totalmente negativi ad alcol e droghe.

Entrambe le famiglie si aspettano una risposta in sede penale per rendere un po’ di giustizia ai loro cari, di qui, attraverso Studio3A che li supporta, il loro appello alla Procura di Sulmona, pur nella consapevolezza dei suoi notevoli carichi di lavoro in rapporto all’organico, di fare l’impossibile perché si possa finalmente arrivare all’udienza preliminare del processo”.