Gravina e Fanelli esultano per la sentenza del Tar Molise che annulla la soppressione della dirigenza dell’Istituto Comprensivo “Alighieri” di Ripalimosani ed evidenziano: lo avevamo detto


CAMPOBASSO. Per loro un esito già scritto. Lo avevano ‘profetizzato’ in Consiglio regionale quando è stato approvato il piano di dimensionamento scolastico che prevedeva la soppressione della dirigenza dell’Istituto Comprensivo “Alighieri” di Ripalimosani per accorpamento ad altra scuola. Una decisione ‘scellerata’ – avevano detto – che, se impugnata dinanzi alla giustizia amministrativa, sarebbe stata cassata. Ed ecco che oggi, alla notizia che il Tar, ha accolto il ricorso presentato dal sindaco Marco Giampaolo e da altri colleghi amministratori dei Comuni limitrofi, per il tramite degli avvocati Zezza e Ruta, avverso quel Piano di dimensionamento, i consiglieri d’opposizione a palazzo D’Aimmo, Micaela Fanelli e Roberto Gravina, esultano per il risultato ottenuto e attaccano il centrodestra.

“Tra le motivazioni della sentenza – commenta la dem Fanelli – l’eccesso di potere per violazione dei principi di leale collaborazione tra enti. Il Tar ha sostanzialmente rilevato che il Consiglio Regionale non ha adeguatamente coinvolto il Comune di Ripalimosani nel processo decisionale, ignorando le sue osservazioni e proposte. Un epilogo prevedibile. Già lo scorso 4 gennaio evidenziammo come si trattasse di un provvedimento ‘viziato politicamente, logicamente e giuridicamente’. Un atto distruttivo, l’ennesimo, a danno delle nostre aree interne, frutto di un centrodestra che inanella figuracce e sconfitte sul piano amministrativo, mostrando tutta la sua inadeguatezza a governare”.

Sulla stessa linea le parole del consigliere Gravina: “Senza alcun ascolto e confronto con il territorio si finisce con il rincorrere affannosamente gli eventi. La decisione del Tar era facilmente preannunciabile. Quel giorno si penalizzarono le aree interne e il capoluogo di regione per salvaguardare interessi elettorali. Ora il Tar ripristina la legalità e i diritti calpestati”.